Tutte le mie xxx

giovedì 29 maggio 2014

Siena

Prosegue il racconto del nostro viaggio in Toscana,  oggi è il turno di Siena.
Andai a Siena con la mia famiglia molti anni fa, in occasione del palio; non abbiamo visto la corsa, ma abbiamo assistito a tutte le manifestazioni folkloristiche ad esso collegate.
Per noi che amiamo i cavalli non è facile accettare certi trattamenti, che sia chiaro, non sono contraria alle corse che ogni giorno si svolgono senza alcun pericolo, ma i pali come quello di Siena sono una carneficina facilmente superabile.
Io credo che nel 2014 esista il modo "di salvare capra e cavoli", quello che manca è la volontà, non trovo alcuna difficoltà nel mantenere i riti del palio facendo correre i cavalli in un normale ippodromo costruito appena fuori la città (che è piccolina, quindi dando la possibilità poi di trasportare gli animali in piazza per i festeggiamenti) e sistemare un bel maxischermo sotto la torre per dare modo ai senesi ed ai turisti di seguire la corsa.
Palio a parte, uno dei ricordi legati alla mia prima volta a Siena è stato l'acquisto di un paio di ghette di pelle morbida, mio papà le acquistò per tutta la famiglia perchè nelle sellerie qui al nord non se ne erano mai viste ed ai tempi internet ancora non esisteva, questa volta  non ho trovato quella selleria, ma alcuni ponteggi hanno oscurato la vista su alcuni palazzi adiacenti alla piazza; in compenso ci siamo potuti godere l'arrampicata sulla Torre Del Mangia, cosa che a quei tempi ci era stata sconsigliata.


Se avete bambini datemi retta ed ascoltate i consigli degli addetti, non  cercate di portarli sopra, come potete vedere la scala è un cunicolo ripido e stretto, senza alcuna ringhiera ed in cima non ci sono barriere di sicurezza, se sulla salita i vostri figli potrebbero darvi del filo da torcere, la discesa è veramente problematica.
Se non avete bimbi piccoli, lasciate nelle apposite caselle di sicurezza tutta la vostra roba (tranne la macchina fotografica, che vi servirà) e partite.


Durante la salita saranno numerosi i punti d'osservazione , alcuni che vi permetteranno di vedere la piazza con la sua particolare forma a conchiglia, altri un panorama sulla città veramente speciale.


Rapiti da un panorama a 360° sulla città, nel prossimo post abbandoneremo la piazza per salire sulla collina del Duomo.


Intanto vi lascio ancora qualche scorcio della torre.




Alla prossima.

sabato 24 maggio 2014

Fate ed abiti da sposa

La mia Sweet Pea di Mirabilia non ha subito molti cambiamenti in questo periodo non le ho dedicato molto tempo perchè assorbita da altre baby crocette.


Qualche cosa è cambiato però, ho finito la gonna, fatto le gambe con i loro mille mezzi punti ed ho proseguito il bustino dell'abito; il tempo non manca quindi me la prendo comoda, ma nel frattempo vi racconterò di come sono stata coinvolta nella ricerca dell'abito perfetto.
Vi dicevo di quando la mia amica mi ha chiamata, tra le tante cose che ci siamo dette mi ha descritto l'abito che avrebbe voluto e quella mezza idea di farselo fare.
Intanto lo desiderava rosa, il bianco non le andava propio, lo voleva semplice e possibilmente con le maniche; il giorno dopo la sua telefonata passo davanti al negozio di abiti da sposa del nostro paese e cosa vedo...

Rosa, molto semplice sul davanti, ma con una bella coda a ruota, non ha le maniche, ma come per tutti gli abiti da sposa è possibile fare un giacchino con il tessuto dell'abito.


Sono entrata ed ho chiesto alla sig.ra se avesse un catalogo con la foto del vestito, purtroppo li aveva finiti, così ho chiesto se potevo fare una foto da mandare alla mia amica che, abitando lontana sarebbe venuta a provare un abito solo se effettivamente interessata e lei carinissimamente mi ha detto che potevo fare tutte le foto che volevo.
La mia amica lo ha visto, è andata sul sito dell'atelier e lì... colpo di fulmine, ha trovato un abito vintage rosa di cui si è innamorata, ha fissato l'appuntamento e... sorpresa, anche sua madre aveva acquistato l'abito nello stesso negozio.
Mi chiama contentissima, fissa l'appuntamento, prova l'abito ed è stato amore.
Provare altri abiti è servito solo di più a convincerla che quello era l'abito giusto, sua madre si è dovuta rassegnare all'abito rosa (suo malgrado perchè le sarebbe piaciuto vederla con l'abito bianco), io all'abito vintage (la sola parola per me è sinonimo di cosa vecchia).
Ve lo ricordate il mio abito?


Bianco, scollato, con un po' di coda...
Beh il suo è rosa, accollato e l'unica cosa che hanno in comune è il fiocco sul dietro, però a lei piace e quindi tanto basta; all'ultima prova le hanno fatto indossare anche il tamburello della stessa tinta e la commessa le ha detto che il suo cappellino è stato fatto a Firenze dalla stessa ditta che fa quelli della regina e lei ne è tutta orgogliosa.
 Mi ha fatto incredibilmente piacere prender parte a questi preparativi, ricordo il fermento di quei giorni in cui è toccato a me fare telefonate su telefonate, prendere appuntamenti ecc., in questi giorni ho rivissuto anche il nostro bel viaggio, perchè tra le altre cose hanno preso spunto da noi per la loro "lista viaggio", indovinate... faranno un tour on the road in Provenza e poi, Seychelles, vi ricorda nulla?
Intanto la mia fantasia galoppa e sfogliando i vari libri sulla Provenza, quelli che avevo studiato meticolasamente; mi è venuta l'idea di un bel viaggio in moto alle Gole Del Verdon.
Certo per ora rimane un sogno, ma chi può dire cosa faremo per i nostro decimo anniversario!?!

martedì 20 maggio 2014

San Gimignano

Lo scorso febbraio grazie ad alcuni regali  ci siamo concessi qualche giorno di svago in Toscana, era da molto che avevamo questi Smartbox, abbiamo dovuto chiederne una proroga, ma con il lavoro di Marco è difficile riuscire a concedersi dei periodi di ferie durante l'anno, spesso accade che vengano concesse e poi ritirate; così pensare di prenotare per andare via diventa difficile.
Di fatto però siamo riusciti a fare quattro giorni tra i colli senesi, io conosco bene la Toscana, perchè da bambina e da adolescente i miei ci hanno portati spesso lì per le vacanze, l'abbiamo girata in lungo ed in largo, ma è tutta talmente bella e le cose da vedere e rivedere sono così tante che qualche cosa mi ero persa.
San gimignano ad esempio è un borgo bellissimo che non conoscevo, avevo visto qualche foto che però non rendono l'idea dell'aria che si respira.
Intanto siamo stati fortunatissimi, abbiamo trovato un clima primaverile e solo gli alberi ancora spogli denotano che siamo in inverno, altra fortuna è che siamo capitati nei giorni della sagra del paese che ci ha regalato un bel mercato ed i fuochi d'artificio.

 

 Famosa per le sue torri, per la produzione di zafferano (il migliore al mondo secondo Beppe Bigazzi), per l'architettura medioevale e per il suo centro storico è stato dichiarato dall'UNESCO patrimonio dell'umanità.



 Bella non solo per il suo centro storico e per i caldi colori dei suoi palazzi, ma anche per i negozi tutti di artigianato locale.
Niente fuffa (come si chiama da noi la robaccia) tante esposizioni di pittori, pelletteria, tessuti fiorentini, prodotti agroalimentari, ceramiche dipinte a mano, insomma io mi ci sarei fermata una settimana per imprimermi nella mente tutte le cose bellissime che abbiamo visto e che avremmo comperato se avessimo avuto il portafogli a fisarmonica.


 Sulla sinistra di questa foto s' intravede una vetrina di giocattoli di legno, un sogno.


Se non ci siete mai andati vi consiglio di ritagliarvi un paio di giorni per godervelo bene bene.

Ne è passato di tempo, ma mi riprometto di tornare al passo con i tempi e di fare il resoconto di tutta la nostra minivacanza, di cui la prossima tappa sarà Siena.

giovedì 15 maggio 2014

La regina scalza

E' una vita che non scrivo una recensione, di libri ne ho letti parecchi, in particolare mi sono fatta prendere dalla serie di Don Camillo, ma ve ne parlerò approfonditamente più avanti.
Oggi vi racconterò di "La regina scalza" di Ildefonso Falcones, un libro che desideravo da un po' e quando l'ho trovato in biblioteca non ho saputo resistere.
Forse ricorderete la recensione su "La mano di Fatima", lessi molti anni fa "La cattedrale del mare" che mi era piaciuto un sacco, purtroppo per "La mano di Fatima" ho avuto molti dubbi.
Ad oggi ancora non ho capioto se mi sia piaciuto o meno, nel senso che l'ho trovato geniale sotto molti aspetti, ma anche deludente sotto altri.
Questo terzoromanzo però non mi ha lasciato alcun dubbi; mi è piaciuto molto.



Nel gennaio del 1748 una donna cammina da sola per le strade polverose di Siviglia. È una ex schiava proveniente dai territori della colonia spagnola di Cuba. Caridad ora non ha più un padrone che decide della sua vita, ma neanche più una casa. Lungo il suo peregrinare incontra Milagros Carmona, una giovane gitana nelle cui vene scorre il sangue della ribellione. Le due donne stringono un'amicizia sincera e incrollabile. Milagros confessa il suo amore per l'arrogante Pedro Garcìa, dal quale la separano antichi odi tra le due famiglie. Dal canto suo Caridad si sforza di nascondere il sentimento che sta nascendo in lei nei confronti del nonno di Milagros, un uomo rude e seduttore, ma di principi ferrei quando si tratta di difendere la sua famiglia e lo stile di vita dei gitani. Quando un editto regio bandisce i gitani come fuori legge, la vita di Milagros e Caridad ha una tragica svolta. Le loro strade si separano, ma il destino vorrà farle incontrare di nuovo a Madrid, cuore pulsante della nuova Spagna in fermento.


http://www.youtube.com/watch?v=9jfAU3PfDlE


Libro intenso che rapisce dal primo capitolo, come nel suo stile racconta la storia di persone diverse, ma ugualmente emarginate che lottano comunque per la sopravvivenza e la libertà.
Ambientato in Andalusia sembra propio di ripercorrere i selciati di Siviglia, di vedere queste donne dalle gonne lunge, questi uomini dalle giubbe sgargianti e dai coltelli affilati.
Si comincia a pensare all'estate, ai fine settimana al mare, beh questa è una lettura che vi consiglio fortemente di portare con voi sotto l'ombrellone.

mercoledì 7 maggio 2014

Borghetto di Valeggio sul Mincio

E' arrivato il primo maggio e con esso anche la settimana di ferie che mio marito avrebbe dovuto fare, ma che era saltata per i soliti intoppi lavorativi.
Purtroppo in una settimana le cose al lavoro sono cambiate e non in meglio, come al solito mi verrebbe da dire ed il suo vice verrà spostato con il fantastico risultato che non ci sarà nessuno a sostituire Marco.
Le ferie sono un diritto, i riposi anche, i turni pure, ma se si vuole lavorare le condizioni vengono dettate dalle esigenze della ditta e fin che vengono pagati gli stipendi, gli straordinari e la trasferta non ci si può permettere di fare i difficili; con i tempi che corrono bisogna pure sentirsi fortunati.
Così non sappiamo come andranno le ferie estive, qualcosa potrebbe cambiare di nuovo, ma il punto di domanda rimane grosso come una casa.
Intanto ci siamo goduti questi giorni e il primo maggio abbiamo fatto un giretto in moto in una deliziosa località che non conoscevo, si chiama Borghetto di Valeggio sul Mincio, da qualche tempo sulla pagina facebook di Marcopolo veniva proposto un link in cui se ne parlava e dal momento che i commenti erano tutti positivi e che non dista molto da noi è stata la prima meta che abbiamo preso in considerazione.


Comincio con il dire che io non sono una patita della moto, è faticosissimo starsene sul trespolo e reggersi al serbatoio ad ogni accelerazione e ad ogni frenata, ma è innegabile che ti permette di raggiungere località in minor tempo e dà maggiori possibilità di parcheggio.
Al primo impatto ci ha ricordato Vaucluse en provence, località meravigliosa visitata durante il nostro viaggio di nozze, dove Francesco Petrarca scrisse i versi "chiare fresche e dolci acque".
Il verde in tutte le sue sfumature è il colre dominante.


 Siamo stati anche fortunati perchè a parte qualche nuvola passeggera il clima era gradevole, soleggiato, ma non troppo caldo e quando si passeggia portandosi giubbotto, paraschiena e casco sulle spalle non è cosa da poco.
Purtroppo si capisce subito di esser in Italia e non in Francia, come raccontavo sopra, noi non abbiamo avuto problemi, abbiamo trovato un piccolo parcheggio gratuito e ci siamo infilati; purtroppo non è andata altrettanto bene a molti venuti in macchina.
In Francia abbiamo speso un patrimonio di parcheggi, il meno costoso 12€, il più caro a Pont Du Gard ben 18€, questo indipendentemente dal tempo trascorso in loco, in ogni località si paga, si parcheggia e si gira a piedi; in Italia non è così.
Si parcheggia dove si riesce e si prende la multa.


In questa foto potrete vedere che a sinistra ci sono due piccoli parcheggi pieni e sulla destra c'è un ponte pieno di macchine in divieto di sosta ed ai vigili non è parso vero di poter multare tutti senza sbattersi minimamente.
Qualcuno mi ha fatto notare che ci sono regole che vanno rispettate, bene, ora tutte queste auto, persone che sono venute a pranzare, comperare ricordini, pagare l'ingrasso per il castello (da cui è stata scattata la foto) avrebbero dovuto prendere i loro portafogli e per rispetto delle regole spendere i loro soldi da un'altra parte.
In Francia queste cose non accadono ai lati di ogni ponte che ha una vista panoramica non solo vengono fatti passaggi pedonali, ma anche creati dei balconcini per poter scattare foto senza dover intralciare lo scorrimento.


 Purtroppo il turismo in Italia viene penalizzato da queste cose che sembrano piccole, ma che di sicuro non avranno lasciato un bel ricordo in coloro che sono stati multati, poi paradossalmente vengono espropiriati terreni per fare centri commerciali  ed obrobri di varia natura.

Un vero peccato perchè la località è deliziosa.


Questa foto è stata scattata propio dal ponte, che è l'unica prospettiva da cui si vedono i mulini, che oggi sono diventati ristoranti e taverne.
Se avete una domenica libera vi consiglio di farci un giro, c'è anche la possibilità di noleggiare delle biciclette (anche per bambini) e di visitare il parco del Mincio.
Noi chissà quando potremo muoverci di nuovo, propio poco fa ho saputo che mio marito avrà ben due settimane di reperibilità, vedremo un po' se almeno per il due giugno si potrà pensare ad un altro giretto in moto (io ho già un'idea su dove andare, un borgo vicino e sempre suggerito da Marcopolo...).