Tutte le mie xxx

venerdì 27 gennaio 2012

Di letture facili e veloci

Questo lo sapete è un periodo molto intenso per me, questa notte mi sono persino sognata di ulteriori problemi nella nostra nuova casina, evito di raccontarvi tutti i dettagli tanto era un sogno o meglio un incubo, ma ora è acqua passata, come l'herpes labbiale della scorsa settimana; (mai avuto in tutta la mia vita ora mi tocca pure quello)non passano però le macchie di psoriasi che mi escono nei periodi di stress, va beh pazienza.
Capirete che in tutto questo ho bisogno di leggere libri "tutto relax", libri che non comportino un grande sforzo intellettivo e in questa categoria rientrano i romanzi di cui vi parlerò oggi. 
Il 28 marzo 1941 Virginia Woolf si recò sulle rive dell'Ouse, non lontano dalla sua casa nel Sussex, dove viveva col marito, si riempì le tasche del soprabito di pietre e si gettò nelle acque del fiume, togliendosi la vita. Sessant'anni più tardi, l'architetto del paesaggio Jo Bellamy giunge a Sissinghurst Castle per studiare il celeberrimo "giardino bianco" che la scrittrice Vita Sackville-West aveva creato per la sua amata Virginia. Ma tra le ombre di una delle più famose dimore d'Inghilterra, Jo fa una scoperta sconcertante: tra i documenti conservati negli archivi della residenza trova quello che sembra l'ultimo diario di Virginia Woolf, la cui prima pagina riporta la data del giorno successivo alla sua morte. Se quel quaderno si rivelasse autentico metterebbe in discussione ogni precedente teoria sulla fine della famosa scrittrice. Ma prima che Bellamy possa svelare la sua scoperta, il prezioso diario scompare. Chi l'ha rubato? E perché? Quale mistero si cela tra quelle pagine? E che collegamento c'è tra i segreti che custodiscono e quelli nascosti nel giardino bianco?

Non avevo mai letto nulla di quest'autrice ero un po' scettica, ma mi sono ricreduta, è piacevole anche se l'inizio è un po' confuso, cambia piani temporali e ci sono riferiment botamici che appesantiscono un po' la narrazione.
Dopo i primi capitoli diventa più scorrevole, la trama è finemente intessuta, è ricco di suspance e sicuramente piacevole, mi ha incuriosita ed ora penso che prima o poi leggerò anche il filone dedicato alle indagini di Jane Austen.  
Lulu è un vero disastro, ne combina una dietro l'altra e, a differenza delle due sorelle, non sa immaginare nitidamente il suo futuro. Passa senza sosta da un lavoretto all'altro, sentendosi sempre più disorientata e insicura. Ma cosa succede se un giorno, in soffitta, mentre rovista in una vecchia valigia alla ricerca di alcune ricette, si imbatte per caso in un plico di lettere scritte nientemeno che dalla trisnonna JoMarch, l'intrepida protagonista di "Piccole donne"? Per Lulu non può esserci rivelazione più grande. Timorosa, ma al massimo dell'eccitazione, serba il segreto tutto per sé e si fa trascinare nel mondo delle sorelle March, pieno di analogie con le inquietudini e le disavventure della sua vivace famiglia. E mentre la saggezza e il coraggio di nonna Jo le scaldano il cuore, Lulu sente crescere dentro di sé una forza inaspettata, che la aiuterà a trovare con passo sicuro la sua nuova strada.

Un'altra lettura piacevole e non impegnativa, vi prego però di evitare qualsiasi confronto con "Piccole donne", sono due romanzi diversi, uno è un classico della letteratura che ha passato la prova del tempo per arrivare a noi; l'altro è una storia piacevole e senza pretese che vale sicuramente la pena di leggere, ma che probabilmente passerà inosservato nel marasma dell'editoria.

C'è una vecchia libreria, a Shelter Island, dove ad aggirarsi in cerca di compagnia e buone letture non sono solo gli affezionati clienti. Qui, tra stanze in penombra, riccioli di polvere e parquet scricchiolanti, i libri hanno davvero un'anima e, quasi godessero di vita propria, sanno farsi scegliere dal lettore giusto al momento giusto... Che non si tratti di una libreria come le altre Jasmine lo capisce subito: in fuga da Los Angeles e da un ex marito che le ha spezzato il cuore, non si aspetta certo che ad accoglierla, accanto all'eccentrica Zia Ruma, siano gli spiriti della Grande Letteratura. E quando la zia parte, affidando proprio a lei la guida del negozio, saranno Shakespeare ed Edgar Allan Poe a svelarle a poco a poco i segreti del mestiere. E se Beatrix Potter la aiuterà a sedare orde di bambini scatenati e Julia Child le consentirà di accontentare anche le signore più esigenti in cucina, come potrà Jasmine resistere alle suadenti parole di Neruda, deciso, a quanto pare, a spingerla tra le braccia di un affascinante sconosciuto? "La libreria dei nuovi inizi" è una commedia romantica, e insieme un omaggio lieve e incantato al potere della letteratura. Perché in un buon libro c'è tutto: le emozioni, gli incontri e le risposte che possono anche cambiarci la vita.

Gli ingradienti ci sono tutti, una libreria, una libraia un po' fuori dal comune, sua nipote, i classici e una storia d'amore (anzi più di una).
Una bella storia

Per essere la proprietaria di una cioccolateria, Sophie Jones non è esattamente la dolcezza personificata. Almeno da quando Garrett l'ha lasciata a un passo dall'altare, e lei, che con la fortuna ha sempre avuto un rapporto un po' problematico, ha dedotto che la felicità è solo un'illusione. Non a caso la sua ultima creazione pasticcerà è un delizioso biscottino, ricoperto di cioccolato amaro, con dentro messaggi ispirati a un sano, sanissimo realismo. Leggi: una doccia fredda per tutti quelli che nell'amore e nella felicità continuano a crederci. Ci sono persone fortunate in amore. Tu non sei una di quelle. Oppure: La tua storia d'amore ti lascerà l'amaro in bocca. Per Sophie, rimasta orfana da bambina, sempre affamata di affetto e comprensione, riempire i Biscotti della Sfortuna di perle di cinismo e disillusione è una sorta di esorcismo quotidiano. Così, il giorno in cui Garrett ritorna per chiederle perdono, lei sa esattamente cosa fare: gli darà un'altra possibilità soltanto se lui saprà dimostrarle che la felicità esiste. Cento testimonianze di una felicità solida e duratura, e lei accetterà di uscire con lui, come al primo appuntamento. E quando Garrett pubblica un annuncio sul giornale, le risposte - sincere, entusiaste, piene di speranza - inondano il negozio, e la vita, di Sophie. Insegnandole che, quando si tratta di quella cosa chiamata felicità, cominciare a cercarla è il primo passo per trovarla.

Questo romanzo credo di averlo trovato in qualcuno dei vostri blog, ho preso nota, ma non ricordo da chi l'ho trovato,  abbiate pazienza comunque ringrazio tutte voi perchè suggerite sempre un sacco di letture interessanti.
Ironico e romantico mi ha fatto passare altre ore piacevoli.
Per il momento mi fermo qui, ma ho pronta un'altra carrellata di libri.
Alla prossima!!!

martedì 24 gennaio 2012

sette fiori di senape

Giorni d'assenza, giorni che passo velocemente nei vostri blog frettolosamente senza lasciare commenti, vorrei dire tante cose, anche perchè i vostri post sono stimolanti come sempre, ma il tempo... il tempo è tiranno, l'altro giorno per prenotare le partecipazioni abbiamo perso tutto il pomeriggio.
Abbiamo scelto delle partecipazioni molto classiche tra le più economiche, anche se i costi sono abbastanza standard, si possono dividere in 3 fasce, quelle più terra terra, quelle economiche e quelle costose.
Una cosa in cui non ci andava di spendere era propio questa, onestamente quante di voi hanno conservato le partecipazioni dei matrimoni? mia mamma un tempo teneva tutto ed anch'io sono una che tende ad accumulare, ma arriva ogni tanto il momento del repulisti e propio in quei momenti le partecipazioni sono le prime cose ad andarsene.
Lo so è forse un po' presto, ma vorremmo consegnarle personalmente e con tutto quello che c'è da fare è meglio pensarci prima, tra un paio di settimane dovrebbero essere pronte, così quado andrò a fine mese per la prova dell'abito potrò ritirarle, meglio evitare strade fatte per nulla con quello che costa la benzina e poi forse avremo anche deciso per il viaggio e potremo cominciare a distribuirle.
Con tutto questo da fare (vi risparmio i problemi relativi alla casa)ho avuto poco tempo per aggiornare il blog, così eccomi arrivata ad oggi per una recensione che avrei dovuto fare secoli fa.
Per lo swap di Natale la carissima Maria Grazia mi ha mandato assieme ad altre cosine carinissime, questo libro.

Quando varca il cancello azzurro dell'orfanotrofio Piccoli Principi, vicino a Kathmandu, Conor non sa ancora che la sua vita sta per cambiare per sempre. In realtà il suo primo pensiero di fronte a quel branco festante che lo accoglie saltandogli addosso è la fuga. Ma con il passare dei giorni si accorge che di quei bambini, che non hanno nulla e sanno fare tanto con poco, come costruire una macchinina con una bottiglietta di plastica, di quei bambini non può più fare a meno. Mesi dopo, appena tornato in America, Conor riceve una mail devastante. Sette bambini di cui si era preso cura sono scomparsi. Rapiti. Forse per farne bambini soldato. Forse destinati al mercato delle adozioni illegali, o addirittura del traffico d'organi. In un istante, il ragazzo prende una decisione. Deve tornare in Nepal e ritrovare quei bambini. A qualunque costo. Senza indizi, senza conoscere la lingua, armato solo di alcune foto e di un'indefettibile determinazione, Conor si mette sulle loro tracce. Dovrà sfidare le connivenze, quando non la complicità, delle autorità con personaggi loschi ma intoccabili. Dovrà fare affidamento su persone di dubbia lealtà. E, soprattutto, dovrà mettersi in marcia sui più impervi sentieri himalayani. Fino a rischiare la sua stessa vita.

lo consiglio a tutti per due buoni motivi, il primo è che acquistandolo potrete aiutare i bambini di cui si parla ed il secondo, perchè è un buon libro.

Parla del sapersi donare agli altri toccante e divertente al tempo stesso, non è mai banale e si adatta ad un pubblico molto ampio, donne, uomini ed adolescenti.

Un regalo perfetto propio per Natale, Ancora grazie mille alla mia swappina!!!

lunedì 16 gennaio 2012

Ancora Zafòn

E' passata un'eternità dall'ultima recensione ed in questo lasso di tempo ho letto un sacco di libri ed altri 3 li ho ritirati questa mattina dalla biblioteca, quindi devo assolutamente tirarmi in pari, anche se il nostro primo pensiero in questo momento è la casa. Tutti i giorni c'è una novità e come per la casa di Laura anche nella nostra il costruttore si prende licenze poetiche non richieste, vi ho fatto vedere la foto del bagno terminato, mancavano i sanitari, beh di punto in bianco senza chiedere l'autorizzazione a nessuno nell'angolo della doccia ha pensato di fare un'altra fila di piastrelle; bah mi chiedo con quale parte del corpo ragioni certa gente, per poi dirci: "beh non c'è problema le togliamo" certo che le togli, ma anzichè perdere tempo per un lavoro non richiesto era meglio che ti occupavi di altro, che discorsi!
Passiamo ai libri che è meglio, ho continuato la lettura dei romanzi di Zafòn ed ora me ne manca uno per dire che li ho letti tutti.
Mi piacciono un sacco anche se, come per Marina questi ultimi sono principalmente per un pubblico giovane, ribadisco però che non hanno nulla di infantile a livello stilistico.
Il primo è:

Calcutta, 1916. Una locomotiva infuocata squarcia la notte portandosi dietro un carico di morti innocenti. Sotto una pioggia scrosciante, quella stessa notte, un giovane tenente inglese sacrifica la vita per portare in salvo due gemelli neonati inseguiti da un tragico destino. Calcutta, 1932. Ben, il gemello maschio, compie sedici anni, lascia l'orfanotrofio St. Patricks e festeggia l'inizio della sua vita adulta. È anche l'ultimo giorno della Chowbar Society, un club segreto che conta sette orfani come Ben, riunitosi per anni allo scoccare della mezzanotte sotto un tetto di stelle, nella sala principale di un antico edificio in rovina, il Palazzo della Mezzanotte. I sette ragazzi sono sicuri che quella sarà la loro ultima notte insieme, ma il passato bussa alla porta di Ben: la bellissima gemella che non sapeva di avere entra nel Palazzo con una pazzesca storia da raccontare. Le braci dell'incendio di sedici anni prima ricominciano ad ardere. Per tre interminabili giorni i membri della Chowbar Society cercano di decifrare ciò che si nasconde dietro al passato di Ben e di sua sorella, mentre combattono contro un secondo terribile incendio appiccato da un'ombra misteriosa. E, quando ormai l'inferno sembra aver preso il sopravvento e il compiersi del destino inevitabile, il fuoco all'improvviso si spegne... e una candida neve scende sulle strade di Calcutta.

Veramente originale l'ambientazione, Zafòn ci aveva abituati alle sue descrizioni gotiche di Barcellona, ora sposta le stesse immagini a Calcutta, ci avvolge e trascina in una storia che non si vede l'ora di finire.

Il secondo romanzo è:

Durante l'estate del 1937 Simone Sauvelle, rimasta all'improvviso vedova, abbandona Parigi assieme ai figli, Irene e Dorian, e si trasferisce in un piccolo paese sulla costa per sfuggire agli ingenti debiti accumulati dal marito. Trova lavoro come governante per il facoltoso fabbricante di giocattoli Lazarus Jann in una gigantesca magione chiamata Cravenmoore, dove l'uomo vive con la moglie malata. Tutto sembra andare per il meglio. Lazarus si dimostra un uomo gradevole, tratta con riguardo Simone e i figli, a cui mostra gli strani esseri meccanici che ha creato - e che sembrano avere vita propria - mentre Irene si innamora di Ismael, il cugino di Hannah, la cuoca della casa. Ma eventi macabri e strane apparizioni sconvolgono l'armonia di Cravenmoore: Hannah, viene trovata morta e una misteriosa ombra si impossessa della tenuta. Spetterà a Irene e Ismael lottare contro un nemico invisibile per salvare Simone e svelare l'oscuro segreto che avvolge la fabbrica dei giocattoli, un enigma che li unirà per sempre e li trascinerà nella più emozionante delle avventure in un mondo labirintico di luci e ombre.

In questo caso siamo a Parigi , ma le emozioni sono le stesse, la storia è accattivante,coinvolge dall'inizio; certo dopo tanti libri letti dello stesso autore comincia ad essere un po' prevedibile, ma chissenefrega mi piace farmi avvolgere dal mistero, dalla paura, dall'amicizia e amore tutti temi sempre ricorrenti nelle sue storie.

lunedì 9 gennaio 2012

Rimasugli di Natale

Rieccomi dopo un altro periodo di latitanza, ancora ho da mostrarvi un lavoro fatto per Natale, anche se la Befana ha portato con sè le feste; questa volta si tratta di un regalo che ho fatto per mia zia.
Le foto che vedrete sono antecedenti il lavaggio, quindi non è perfettamente in forma, l'errore principale però è stato quello di non farle una foto con il maglione indossato, le stava troppo beneuna vera Miss! Non è stato facile sciegliere un modello giusto, non lo volevo sagomato, ma lo volevo comunque un po' lavorato e non troppo da sciura, quindi ecco un maglioncino a maglia rasata intervallato da qualche treccia, fiore all'occhiello è il collo ed i bordi, fatto non con dei semplici cannoncini, ma delle trecce. Qui sotto potete vedere il particolare del bordo.
Questo colore mi è piaciuto un sacco, così quando ho acquistato la lana ho provveduto a prenderne un po' anche per me, ne ho fatto un altro maglione ed ora ne ho un altro in lavorazione.
Come potete notare lo indosso orgogliosamente, le mie amiche mi hanno detto:"che meraviglia dove lo hai preso? era in saldo?", la risposta fatidica è stata:"No l'ho fatto io".
Lo so mi piace bullarmi delle mie creazioni, ma non è che vado in giro chiedendo se piace il maglioncino che ho fatto io, sono le altre a dirmelo... ed io gongolo.
A chi di voi mi chiedeva dei preparativi, posso con gioia finalmente dire che grazie a Marco siamo arrivati a capo del problema che avevamo con il bagno, la verità è che le cose belle della nostra casa le ha disegnate la mia metà.
Capisco Susanna ed i problemi avuti con le porte, anche a noi le hanno invertite, hanno messo il portoncino dove andava la portafinestra, ma poco ci si può fare, modificarle avrebbe voluto dire fargli rifare tutta la fila di case, ma cavoli il geometra dove aveva la testa? e il costruttore che fa case tutti i giorni non si è accorto che quella posizione non era corretta? bah misteri della vita, l'importante è che comunque non si tratta di un errore che pregiudica la vivibilità della casa.
Ora però vi mostro il famoso bagno incriminato, quello che mi ha fatto correre la mattina del 22. Inizialmente era previsto il pavimento ed una fila di piastrelle in rosa scuro, poi a salire con quelle rosa chiaro e la greca prima dell'ultima fila.
Purtroppo sono arrivate piastrelle tutte scure e se ne sono accorti solo nel momento della posa, in casa avevano solo pochi colli di quelle chiare, così Marco si è inventato la soluzione dei tre giri scuri e delle piastrelle chiare messe in obliquo, il risultato mi piace molto, ma ribadisco non è merito nè del costruttore, nè del piastrellista, un po' come il bagno di sopra, opportunamente modificato sempre su disegno della mia metà.
Ok lo ammetto è comodo avere un geometra (e di quelli bravi) a disposizione, ma per mostrarvi il resto della casa c'è tempo.
Ci vediamo ai prossimi post con una marea di recensioni ho letto un sacco di libri ed alcuni veramente che mi sento di cosigliare.

martedì 3 gennaio 2012

In relazione al Natale

Ormai lo sapete con il Natale mi arrivano le commissioni, lavori a punto croce che la maggior parte delle volte arrivano alla fine di Novembre, qualche volta, se sono fortunata all'inizio del mese, solo raramente qualcuno si sveglia con settembre; ancora non è chiaro che devo avere il tempo di ordinare il materiale, farlo arrivare e cosa non trascurabile ricamare.
Strano visto che tutti gli anni sappiamo che il Natale arriva inesorabile e le persone a cui dobbiamo dei regali sono bene o male sempre quelle, ma così è.
Spesso ripeto i soliti schemi, qualche volta mi faccio trovare pronta e tengo un canovaccio ed un set di presine di scorta, ma non sempre è facie; ci sono richieste specifiche, quella che ama gli angeli, quella che ama i gatti, quella che ama i cani e se l'otto di dicembre ti chiedono una cosa veloce veloce (per loro) con uno di questi temi e tu non sei pronta ci si trova a ricamare giorno e notte, magari sono per un segnalibro.
Pazienza mi dico ormai lo so e mi comporto di conseguenza, quest'anno la richiesta della fine di Novembre è stata: 3 canovacci e qualche cosa di non meglio specificato di originale con un angelo.
Così è nato il pannello mostrato nei post precedenti, un canovaccio che per fortuna era già pronto ed un pannello in sostituzione di un canovaccio che anche lui era già pronto nel ricamo, l'ultimo un canovaccio in tema Natale.
Eccolo per fortuna anche questa volta è stato un successo, ma già rifletto su quello che potrò fare e proporre il prossimo anno, la soddisfazione è vedere che c'è ancora qualcuno che apprezza i miei lavori.
Ho migliorato anche la mia tecnica nel lavoro a maglia ed i regali sferruzzati sono stati un successo, ma questo è un altro capitolo che merita un post a parte.