Tutte le mie xxx

mercoledì 30 ottobre 2013

L'estate in cui tutto cambiò

Che belli i tempi in cui leggevo due libri in due giorni, ora mi riesce quasi difficile finire un libro alla settimana, troppi libri così... senza nulla di particolare; libri che non mi chiamano, che non mi dicono:"leggimi, leggimi".
Finalmente in controtendenza con quanto espresso sopra ho letto un libro finito praticamente in una notte, questo romanzo era stato segnalato su un vostro blog, ho preso nota del titolo, ma perdonatemi non ricordo chi lo ha consigliato.


Maria ha undici anni, è figlia unica e vive in un mondo tutto suo. Saggia e sensibile, non si sente molto a suo agio con i grandi, in genere preferisce parlare con le cose, gli animali o le piante. È tempo di vacanze estive e la casa vittoriana sul mare, nel Dorset, che i genitori hanno affittato per qualche settimana, l'affascina moltissimo. E ancora di più la colpisce la storia che le racconta la padrona di casa, quella di Harriet, una bambina vissuta lì intorno alla metà dell'Ottocento. Maria trova alcune tracce lasciate dalla bambina: disegni di fossili in un libro e un imparaticcio ricamato quando aveva dieci anni. Però, perché tra le tante foto disseminate per la casa non ce ne sono di Harriet da adulta? Che cosa può esserle successo? Il destino di Harriet diventa così un'ossessione per Maria, sospesa fra la suggestione del luogo e gli strani segnali che percepisce (il cigolio di un'altalena, i guaiti di un cane misterioso che sente solo lei...) Ma anche il presente le riserva qualche sorpresa: conosce un ragazzino, Martin, come lei in vacanza a Lyme Regis. Insieme vivono avventure che hanno il sapore dolce ed eccitante delle prime scoperte, e come spesso accade in certe estati speciali, Maria finisce per accorgersi che qualcosa dentro di lei sta cambiando, che i suoi fantasmi stanno per lasciarla...

Sarà per l'ambientazione a me cara di Lyme Regis, sarà per quel ricamo a punto croce, unico indizio di una storia che si dipana solo alla fine che ho amato molto questo libro.
La scrittura scorrevole, la trama delicata lo rendono un romanzo assolutamente adatto anche per un pubblico di giovani lettori inoltre è inevitabile provare simpatia per Maria una bambina timida ed introversa che si esprime meglio con gli oggetti o con gli animali che con le persone. 
Pur essendo di facile lettura non è scontato e neppure banale, sicuramente ve lo consiglio.

Ho ancora diverse recensioni da proporre ed anche un po' di lavori, crocette ed un maglioncino, ma vi rimando al prossimo post.


mercoledì 23 ottobre 2013

Torta soffice limone e miele Di Cristina Lunardini

Ho scritto questo post qualche giorno fa quando fuori ancora splendeva il sole, in realtà in termini di giorni è passato pochissimo, ma la percezione è che sia trascorsa una stagione; prendetelo però così, in questo periodo devo fare le cose a singhiozzo, spero più avanti di potermi dedicare al blog ed alle mie cose con più entusiasmo.

Se c'è una cosa che amo di casa nostra è che ogni stanza ha un'uscita sul giardino, una portafinestra che da un bello sfogo sull'esterno ed in particolare la cucina è sempre esposta al sole.
E' molto piacevole in queste giornate di inizio autunno godere fino a sera del tepore del sole, della sua luce e dei colori del tramonto.
Ci passo la maggior parte del mio tempo, anche in questo momento sono seduta al tavolo della cucina con l'acqua per il brodo della sera che bolle; sono in cucina quando la pulisco, quando ricamo ed ogni volta che posso.
Innutile dire che in cucina sforno ogni mia ricetta dolci compresi, così fa anche la mia vicina, che poi tanto vicina non è perchè abita due ville più avanti, ma spesso capita di alzare il naso e sentire i profumini che l'aria gentile di questo periodo porta fino a noi.
E' capitato propio che la mia vicina mi facesse i complimenti per il profumo di questa torta, innutile dirlo presa dal numero di settembre di Alice Cucina, della solita Lunardini che mio marto non ne può più di sentir nominare; minaccia persino di non rinnovare l'abbonamento a Sky cosa che ad oggi mi dispiacerebbe tantissimo (vi ho già raccontato dei miei preconcetti verso le pay tv vero?).
Ho provato questa ricetta che prevede un accostamento a me sconosciuto, quello del miele con il limone.


200g di farina, 50g di amido di mais, 3 uova, 120g di miele, 70g di burro fuso, 2 limoni, 1/2 bustina di lievito per dolci, 1 cucchiaino di bicrbonato.

Setacciare la farina con l'amido, il bicarbonato e il lievito: Lavorare le uova con lo zucchero in modo da ottenere un composto omogeneo e spumoso, unire il burro e la farina setacciata, ammalgamare delicatamente dal basso verso l'alto.
Aggiungere la scorza grattuggiata di un limone e il succo di 2, il miele e mescolare accuratamente.
Versare nella tortiera e cuocere a 180° per 45/50 minuti.

Il contrasto tra il dolce del miele e l'acidulo dei limoni creeranno un profumo ed un sapore inaspettati.

venerdì 18 ottobre 2013

E l'eco rispose

Molti anni fa scoprii per caso in biblioteca "Il cacciatore di aquiloni", all'inizio quel libro non fu molto pubblicizzato, ma il passaparola dei lettori riuscì in breve tempo a mandarlo in cima alle classifiche dei romanzi più letti.
Successivamente conobbe la popolarità tanto che ne fecero anche un film, io sono stata tra le forunate lettrici che spinta dall'entusiasmo lo consigliarono, lo regalarono e corsero subito ad acquistare il secondo libro di Khaled Husseini(io lo presi dalla biblioteca, ma successe quasi subito rispetto alla sua pubblicazione) "mille splendidi soli".
Sulla scia di questi romanzi ne lessi tantissimi ambientati nel medio oriente, ci fu propio un periodo in cui cercavo ogni libro che avesse l'Afghanistan come scenario.
Ovvio che aspettavo di leggere questo terzo romanzo ed ora a prestarmelo è stato mio zio Gianni, il quale è una fonte inesauribile di prestiti librari; purtroppo però questo libro non ha risosso lo stesso successo dei due precedenti.


 Sulla strada che dal piccolo villaggio di Shadbagh porta a Kabul, viaggiano un padre e due bambini. Sono a piedi e il loro unico mezzo di trasporto è un carretto rosso, su cui Sabur, il padre, ha caricato la figlia di tre anni, Pari. Sabur ha cercato in molti modi di rimandare a casa il figlio, Abdullah, senza riuscirci. Il legame tra i due fratelli è troppo forte perché il ragazzino si lasci scoraggiare. Ha deciso che li accompagnerà a Kabul e niente potrà fargli cambiare idea, anche perché c'è qualcosa che lo turba in quel viaggio, qualcosa di non detto e di vagamente minaccioso di cui non sa darsi ragione. Ciò che avviene al loro arrivo è una lacerazione che segnerà le loro vite per sempre. Attraverso generazioni e continenti, in un percorso che ci porta da Kabul a Parigi, da San Francisco all'isola greca di Tinos, Khaled Hosseini esplora con grande profondità i molti modi in cui le persone amano, si feriscono, si tradiscono e si sacrificano l'una per l'altra. 

Certo il modo di scrivere "da mille e una notte" rimane, ma le troppe storie, i troppi personaggi, i cambi temporali non sono ben ammalgamati tra loro, per fare un paragone culinario direi che è come quando si fanno le crespelle  l'impasto non è tutto vellutato e presenta dei grumi di farina; certo rimarranno buone da mangiare, ma c'è quel senso di fastidio al palato.
Peccato perchè la trama è commovente, la scrittura è fluida, ma terminarlo non mi ha lascito quel senso di appagamento a cui mi aveva abituata.
Voi lo avete letto? cosa ne pensate?
 

sabato 12 ottobre 2013

Torta caprese di Cristina Lunardini

Evidentemente l'età avanza e l'halzeimer galoppa, non solo ho dovuto disfare e rifare più volte una parte della tovaglia che sto ricamando, ma quando ho pubblicato l'ultimo post ho inavvertitamente cancellato quello precedente; quello con la ricetta della torta di mele.
Mi dispiace perchè guardando le statistiche del blog ha riscosso un notevole successo, mi dispiace anche perchè mi era piaciuta molto e perchè vi parlavo della rubrica salutista su Alice cucina; confido nel fatto che lo abbiate già letto e preso nota della ricetta e degli appunti che vi avevo scritto, nel caso però non abbiate preso nota e foste interessate a farla vi basterà chiedere e vi ridarò tutto quanto.
Cercherò di farmi perdonare postando un'altra bella ricetta presente sul giornale di settembre.


Ormai lo sapete Cristina Lunardini, Daniele Persegani e tutti gli chef di Alice sono un'inesauribile fonte di ispirazione non solo per quanto riguarda i dolci, ma per tutte le ricette in generale; ultimamente registro sempre con MySky il nuovo programma "Pan per focaccia" con Renato Bosco e Valeria Monetti e sto imparando moltissimo su farine e processi di lievitazione, ma ci sarà tempo per parlarne più avanti.
Vi dicevo appunto che si tratta di una ricetta di Alice Cucina del mese di settembre, dove Cristina Lunardini propone una serie di torte e biscotti ideali per la colazione e la merenda.
Settembre è il mese in cui i bambini ricominciano la scuola e gli adulti ritornano ai vecchi orari ed abitudini, quindi eccoci presentate una torta caprese, dei frollini profumati agli agrumi, dei biscotti doppia panna, una torta soffice al limone e miele, delle tortine di carote (di cui ho già postato la ricetta sotto forma di torta); quella che vedete sopra è la "Torta caprese".

5 uova, 220g di cioccolato fondente al 60%, 220g di mandorle tritate, 180g di burro, 160g di zucchero, 30g di maizena, 40g di cacao amaro, zucchero a velo per spolverare.

Far sciogliere a bagnomaria il cioccolato con il burro, lavorare i tuorli con 80 g di zucchero fino ad ottenere un composto chiaro e spumoso.
Unire il cacao, le mandorle tritate, il cioccolato ed il burro fusi; ammalgamare accuratamente e aggiungere la maizena setacciata. Montare a neve gli albumi con il restante zucchero, incorporarli al composto con movimenti dal basso verso l'alto.
Versare il composto in una tortiera far cuocere a 170° per 30/35 minuti.
Sfornate lasiate raffreddare e spolverizzate con lo zucchero a velo.

Il successo di questa ricetta è assicurato, tanto che è piaciuta molto anche a mio marito che non ama particolarmente i dolci, ve la consiglio anche perchè è molto semplice e le mandorle potete tritarle più fini e più grossolanamente a seconda del vostro gusto.

giovedì 10 ottobre 2013

La porta del paradiso

Tempo fa su facebook ho letto la recensione positivissima di questo libro, ammetto che anch'io non conoscevo lo scrittore e che forse se ho visto in qualche libreria questo titolo l'ho snobbato.
Chissà perchè ci pare che un cognome straniero faccia già metà di un successo letterario, in questo caso però, devo propio ammettere che Alfredo Colitto non solo conosce molto bene l'italiano (cosa ormai rara anche negli scrittori), ma ci racconta una storia che nulla ha da invidiare a "I pilastri della terra" di Follet e "La cattedrale del mare" di Falcones.


Mentre in Europa infuria la guerra dei Trent'anni, a Napoli il giovane nobile Leone Baiamonte scopre che la sua famiglia è stata rovinata da un perfido usuraio. Si assume il compito di risollevarne le sorti, ma macchiatosi di una grave colpa è costretto a lasciare la futura sposa Lisa e imbarcarsi su un galeone spagnolo diretto in Messico. Qui uno zio missionario ha scoperto una preziosa miniera d'argento e, pur inesperto, Leone ha accettato il suo invito a farsene carico, confidando così di poter dare sostegno alla sua famiglia e serbando in cuore la segreta speranza di riabbracciare Lisa. Ma nel Nuovo Mondo l'odio della bella e potente Socorro, l'amore per un'indigena dagli occhi profondi e gli intrighi della Chiesa interferiranno con i suoi progetti, rendendo l'impresa molto ardua.

Una prosa scorrevole, una storia che avvince e dei personaggi che entrano subito nel cuore, sono ingredienti per un romanzo perfetto che vi consiglio.
Finalmente un bel romanzo ed una bella scoperta.

Forte di questa esperienza ho chiesto altri titoli alla persona che lo aveva consigliato, ho preso nota e li ho inseriti  nella prossima turnata di libri da richiedere alla biblioteca; evviva finalmente qualche soddisfazione letteraria!

giovedì 3 ottobre 2013

Il segreto della libreria sempre aperta

Siccome "non c'è due senza tre" per concludere questo mese di settembre da dimenticare mio papà ha deciso di cadere dal pergolato, per fortuna ha riportato solo una ferita alla gamba; nulla di più e gli è andata bene visto che il pergolato in questione è alto 4 metri.
Ora la dinamica è stata questa: è salito per potare il glicine, ha appoggiato un ripiano di legno, quello del trabattello tra un graticcio di ferro e l'altro, uno di questi ferri si è rotto e lui è caduto, fortunatamente ha una prontezza di riflessi invidiabile ed è riuscito ad aggrapparsi con le mani ad un altro ferro, mio fratello gli ha sistemato la scala ed è riuscito a scendere senza ulteriori problemi; certo lo spavento è stato tanto e la ferita è comunque bella grossa, ma non necessita di punti di sutura, quindi nel complesso gli è andata bene.
E siccome "chi ben comincia è a  metà dell'opera" il mese di ottobre è cominciato con un piccolo incidente in macchina da parte di mio marito, anche questa volta è andata bene sia a lui che alla macchina, praticamente uscendo dal parcheggio avendo la visuale coperta ha uratao una macchina che anch'essa stava uscendo, le due macchine si sono solo appoggiate l'una all'altra.
Spero solo che questo periodo finisca presto perchè non se ne può più.
Solo il giardino sembra passare un momento di grazia, finalmente dopo il secco e la calura della scorsa estate sta rivivendo una seconda primavera, la dalia che non era riuscita a fiorire durante i mesi di luglio e agosto ha emesso i primi boccioli che si stanno aprendo, il prato non ha più l'aspetto gialliccio e desolante di prima, ma il verde brillante è ovunque, i crocchi autunnali cominciano a fiorire e se il tempo resiste spero di avere tra crocchi e nerine fiori fino alla metà di novembre.


In tutto ciò il mio blog ha subito una brusca frenata, sono secoli che non recensisco un libro e dopo averci pensato molto ho deciso che questo dovevo assolutamente sconsigliarlo, si ho scritto bene sconsigliarlo ed invitarvi ad usare tempo e danaro in modo diverso.
E' propio vero la pubblicità è l'anima del commercio e anche questo volume è stato ben presentato, ne hanno fatto un booktrailer e persino un sito con giochi ed approfondimenti vari, ma propio non lo si può leggere.


La crisi ha centrifugato Clay Jannon fuori dalla sua vita di rampante web designer di San Francisco, e la sua innata curiosità, la sua abilità ad arrampicarsi come una scimmia su per le scale, nonché una fortuita coincidenza l'hanno fatto atterrare sulla soglia di una strana libreria, dove viene immediatamente assunto per il turno... di notte. Ma dopo pochi giorni di lavoro, Clay si rende conto che la libreria è assai più bizzarra di quanto non gli fosse sembrato all'inizio. I clienti sono pochi, ma tornano in continuazione e soprattutto non comprano mai nulla: si limitano a consultare e prendere in prestito antichi volumi collocati su scaffali quasi irraggiungibili. È evidente che il negozio è solo una copertura per qualche attività misteriosa... Clay si butta a capofitto nell'analisi degli strani comportamenti degli avventori e coinvolge in questa ricerca tutti i suoi amici più o meno nerd, più o meno di successo, fra cui una bellissima ragazza, geniaccio di Google... E quando alla fine si decide a confidarsi con il proprietario della libreria, il signor Penumbra, scoprirà che il mistero va ben oltre i confini angusti del negozio in cui lavora... Fra codici misteriosi, società segrete, pergamene antiche e motori di ricerca, Robin Sloan ha cesellato un romanzo d'amore e d'avventura sui libri che lancia una sfida alla nostra curiosità, al nostro desiderio di un'esperienza nuova ed elettrizzante. Un viaggio in quell'universo magico che è una libreria. 

Noioso, noioso, noioso da morire, l'ho già detto che è noioso?
Una storia banale, un segreto che non esiste, personaggi privi di spessore e di verve, semplici comparse di un romanzo inconsistente; sarò forse eccessivamente severa (a me non pare), ma mi sono propio stancata di questi romanzi inutili.