Tutte le mie xxx

martedì 26 maggio 2015

Scarpine bimbo

La scorsa settiman un'amica mi ha chiesto qualche spiegazione per fare delle scarpine ai ferri ed ho notato che anche se negli anni ne ho fatte moltissime qui sul blog non ne compare neppure una.
Sono certa di aver messo dei tutorial nel mio vecchio blog (si il solito che Splinder ha cancellato), ma dal momento che gli articoli più gettonati del lavoro a maglia sono proprio quelli per bambini credo sia giusto dare una ripassata ad alcuni dei miei schemi preferiti.
Ne ho salvati moltissimi sul pc, ma essendo all'antica mi affido sempre ai miei vecchi quaderni, ho quaderni per ogni cosa, per i libri, per i tutorial, persino per i miei "allenamenti" e da uno dei miei quaderni arriva questa spiegazione .


Le scarpine non sono proprio la cosa più facile per chi ha appena cominciato a lavorare ai ferri, se siete alle prime armi vi suggerisco di provare con delle copertine, che, seppur di realizzazione più lunga procedono tutte dritte senza fare necessariamente diminuzioni o aumenti; se invece, sono proprio scarpine quelle con cui volete esercitarvi iniziate con un modello semplice.
Usare le varianti del diritto e del rovescio (legaccio, maglia rasata, grana di riso, coste 1/1 o 2/2)  vi aiuterà ad ottenere un risultato ottimale senza faticare troppo; anche l'uso di lane scrrziate vi aiuterà ad avere un effetto interessante senza dover coinvolgere lavorazioni più complicate.
Queste scarpine sono adatte a bimbi di 6 mesi c.a. Per realizzare scarpine più piccole, usate un filato lievemente più fine del normale filato per calzini e lavorare a una tensione maggiore con ferri più piccoli dei 3mm.
In questo caso partiamo dalla suoletta (in altri schemi è possibile partire dall'alto), avviare 44 maglie lavora a dir le prime 22 maglie, inserisci un marcapunti (oppure un filo di lana di colore diverso), lavora fino alla fine.


1.Gira, lavora un dir, 1 aumento, lavora a dir fino a una maglia prima dell’anellino, 1 aumento, passa l’anellino, 1 aumento, lavora a dir fino a due maglie dalla fine, 1 aumento, dir.
2. Gira, lavora a dir fino alla fine.


Ripeti i due ferri per un totale di 5 volte.  ti ritroverai con 64 maglie.

Bisogna fare i lati che vengono lavorati a rullini, vale a dire a fasce alternate di maglia rasata dritta e rovescia.
Lavora 1 ferro a dir, quindi [1 ferro a rov e 2 ferri
a dir] per 4 volte. Lavora ancora 1 ferro a rov.
Ora la tomaia  viene lavorata a maglia rasata, con righe accorciate.
Porta il filo davanti al lavoro, come se dovessi eseguire una maglia rovescia, passa la maglia a dir
senza lavorarla, riporta il filo dietro al lavoro, ripassa la maglia sul ferro sinistro e lavorala a dritto.
Questa manovra eliminerà l’apertura.
Prosegui a dir fino alla fine del ferro.
Gira, lavora a rov fino a quando non trovi un’altra maglia lievemente discosta. Porta il filo dietro al lavoro, come se dovessi eseguire una maglia dritta, passa la maglia a dir senza lavorarla, riporta il filo
davanti al lavoro, ripassa la maglia sul ferro sinistro e lavorala a rovescio. Completa il ferro e gira.
Saranno rimaste 40 maglie.
Lavora 2 ferri a maglia rasata, quindi esegui un ferro di foretti lavorando [1 dir, 1 gett, 2 dir assieme,
1 dir] fino alla fine del ferro.
Lavora ancora a maglia rasata per 3 ferri, quindi lavora [1 ferro a rov, 2 ferri a dir] per 2 volte.
Intreccia tutte le maglie e taglia il filo, lasciando una coda di circa 25 cm per la cucitura.
 Questo è solo uno dei tanti tutorial che negli anni ho usato per le scarpine, ma credo sia uno dei più semplici.

mercoledì 20 maggio 2015

Dolceacqua e Breil sur Roya

Quest'anno possiamo ritenerci soddisfatti abbiamo avuto liberi sia il week end del 25 aprile che quello del 1 maggio. Senza reperibilità dal lavoro abbiamo potuto muoverci liberamente.
Purtroppo il clima non ci è stato troppo d'aiuto, per il 25 aprile avevamo prenotato un giro in moto che abbiamo dovuto rimandare alla settimana dopo e per la verità non eravamo comunque molto tranquilli; ad ogni curva temevamo di venir inondati dalla pioggia, ma alla fine siamo riusciti a non prendere neppure una goccia d'acqua.
Con tutte queste incognite siamo arrivati a Dolceacqua, piccolo borgo della Riviera Ligure dove nel 1883 Monet e Renoir trascorsero quindici giorni di riposo e svago.
Monet manifestò subito il desiderio di tornarvi per dipingere ed infatti, sono molti i  quadri che ritraggono il piccolo borgo.


Mezza  giornata è sufficente per girarlo e concedersi una visita al castello, ma per noi provati dal viaggio in moto è stato piacevole sedersi per riposarsi un po'.
 L'atmosfera dei vicoli è suggestiva e le luci della sera che illuminano il ponte in stile romanico ed il castello dei Doria sono molto romantiche.




Abbiamo come al solito fatto moltissime foto, ma di sera abbiamo deciso di viaggiare leggeri, di portarci solo il telefono  e le immagini scattate non sono perfette, ma il ricordo della passeggiata tra i vicoli rimane comunque molto romantico.




Il giorno dopo pensavamo di tornare e di fare tappa all'Abbazia di San Fruttuoso, programma che abbiamo rimandato per le cattive condizioni meteo e dal momento che in Francia era prevista una bella giornata eccoci scavallare il confine e raggiungere Breil Sur Roia.




Arrivare in Provenza ci ha fatto respirare l'aria del nostro viaggio di nozze; il sole, il verde, l'acqua, gli ingradienti che caratterizzano la regione e la pittura impressionista che tanto amo.


Anche Breil è un piccolo paese da visitare a piedi, al nostro arrivo, di domenica mattina le signore uscivano dalle panetterie con le baguette sotto il braccio; abbiamo passeggiato attorno al lago e l'intenzione era quella di proseguire e risalire la montagna per vedere il paese dall'alto.
Purtroppo siamo dovuti tornare, il cielo si è oscurato e noi ci siamo dati alla fuga.




Questi due borghi sono molto tranquilli e ve li consiglio se desiderate fare una gita fuori porta nel verde ed in serenità, niente caos cittadino, ma molte cose da vedere.

mercoledì 6 maggio 2015

Bluebell le ali

Sono stata indecisa su che post pubblicare per primo, se quello relativo alla nostra gita del primo maggio o quello degli avanzamenti della mia piccola fata.
Alla fine ho pensato di dovervi dimostrare che nonostante le mille cose in cui mi ci sono cimentata in quest periodo qualche crocetta è andata a buon fine.


Così ecco le ali , la foto fatta con il telefonino non rende minimamente l'effetto sbarluccicoso dei filati metallici e la mancanza del punto scritto non mette in evidenza l'inizio del primo fiore, ma sapete che le perline ed il punto scritto li lascio sempre alla fine; quindi le ultime crocette che mi mancano sono proprio quelle relative alle campanelle.
Ormai il lavoro dovrebbe essere tutto in discesa e nelle prossime serate spero di lavorarci un po' più del solito.
Credo che il prossimo post che le dedicherò sarà anche l'ultimo.