Tutte le mie xxx

martedì 27 marzo 2012

Sfoghi primaverili

Che periodo, in realtà credo di essere un po' pigra, o meglio mi piacerebbe essere pigra e starmene su un bel lettino a prendere il sole sotto il glicine, in questi giorni però è impossibile, ogni volta che faccio dei progetti,  non sempre riposanti e di piacere succede qualche cosa che irrimediabilmente mi porta a cambiare programmi.
Dovevamo cominciare ieri a dipingere il garage, ma i programmi sono saltati, oggi l'ho passato a fare giardinaggio e con l'herpes sul viso questa volta (ho la guancia tutta rossa), abbiamo piantato delle campanelle che copriranno la rete dove il vicino ha appoggiato un po' di schifezze qualche anno fa quando ha fatto i lavori in casa ed immancabilmente sono rimaste lì.
Sarebbe un angolo perfetto per fare le foto del matrimonio, non fosse appunto per dette schifezze, confido che i fiori crescano e coprano tutto.
Purtroppo le gelate tardive dello scorso inverno hanno ucciso il gelsomino, fino all'ultimo abbiamo sperato che le foglie secche lasciassero il posto a qualche germoglio, ma temo purtroppo se ne sia andato così come l'oleandro, Sigh!
Sto anche cercando di ripulire la biancheria di lino che mia madre e mia suocera ci hanno dato in dote, i 36 anni nel cassetto senza mai essere adoperati e con gli adesivi incollati non aiutano, gli aloni gialli sono persistenti, forse dopo qualche lavaggio ci sarà qualche miglioramento, ma per il momento nulla.
Dovevo finire il maglioncino per la mia amica, ma con tutto ciò mi sa che mi ci vorrà un pochino più del previsto, l'importante sarà finire presto l'ulteriore commissione che mi ha fatto decisamente più estiva; dopo avermi copiato il maglioncino fuxia non ha resistito mi copierà anche il top caramello fatto qualche anno fa, ve lo ricordate?
Onestamente mi fa piacere ricevere queste commissioni, non solo per qualche soldino extra che non fa mai male, ma anche per la gratificazione di aver fatto una cosa bella.
Tra tutto ciò ci sono i libri, sabato sono andata in biblioteca  ed ho fatto scorta, uno l'ho già finito si tratta di "Le voci del bosco" di Mauro Corona 120 pag per 12,00€ di libro, il secondo di cui ho già letto circa 50 pag. è"La leggenda del morto contento" di Vitali 18,60€ per 238 pag e poi due della serie "le indagini di Jane Austen".
Solo con i primi due (quello finito e quello che presumo di finire prima della fine della settimana) avrei speso la bellezza di 30,60€, non propio noccioline sul bilancio settimanale, ora potrete farmi un sacco di discorsi su quanto la cultura sia importante, su come sia meglio spendere per un libro che per altre cose, ma è innegabile, urliamolo COSTANO TROPPO!!!
Che ti frega mi direte voi, tanto i libri li prendi in biblioteca non ti costano nulla, ma è vero che se costassero meno la biblioteca avrebbe molti più titoli da proporre ed il servizio interbibliotecario diventerebbe solo di supporto, per il mio piccolo comune non è così, quasi la totalità di quello che leggo arriva da fuori.
Poi mi piace regalare libri, ma caspita di questo passo non farò più un regalo, è quasi impossibile trovare un titolo sotto i 10,00€ (solito discorso sono le vecchie 20.000 lire), due compleanni e sono in rovina.
So che se ne parla molto, le case editrici danno la colpa al mercato i distributori alla casa editrice ecc., ma il risultato non cambia, come sempre a rimetterci sono sempre gli stessi, quelli che come me per comperarsi a Natale un libro devono risparmiare tutto l'anno.
Va beh piccolo sfogo, la prossima volta prometto di farvi qualche recensione.
A presto

martedì 20 marzo 2012

Ricordati di essere felice

In questo periodo ci sono un sacco di cose da fare ed il mio blog ne risente, giardino, orto, casa nuova e vecchia, partecipazioni da consegnare (occupazione che mi piace un sacco perchè ho la possibilità di passare un po' di tempo con persone che normalmente non frequento spesso), commissioni da fare, qualche kg da perdere (lo so lo dico tutti gli anni in questo periodo, ma quest'anno devo propio rimettermi in forma) e qualche lettura interessante, in più oggi mi sono messa a litigare con gli uncinetti, purtroppo non ce la faccio, l'uncinetto rimane sempre un mistero per me.
Se si tratta di rifinire una camicetta non c'è problema, punto gambero, ventaglietti e pippiolini mi riescono, ma se devo fare un lavoro anche semplice tutto a punto alto o basso non mi riesce.
Oggi ad esempio ho litigato con la coppa di un reggiseno, vorrei farmi un costume ed ho usato (più per provare) un gomitolo di cotone Sesia baby, le mie info mi dicevano di usare un uncinetto sottile per evitare trasparenze, ma con un uncinetto 1,75 non riesco, i fili si semparano ed il lavoro mi viene rigido si, ma anche non uniforme, se invece uso un uncinetto più grosso, tipo del 2 i punti sono più uniformi, ma troppo larghi (rimane trasparente), voi cosa consigliate? devo cambiare cotone? cambiare uncinetto? o forse devo cambiare mani?
A parte questo oggi vorrei parlarvi di un romanzo appena finito.
                                                     

Marie ha quattordici anni e vive nel paese dei fiori d'arancio, degli hammam, del té alla menta e delle spezie: il Marocco. Ha una vita tranquilla a Fédala, una città di mare dove non succede mai niente, c'è sempre il sole, fa sempre caldo e il mare è sempre azzurro. Le sue giornate si dividono tra la scuola e i pomeriggi in spiaggia con la sua migliore amica Sophie e il fidanzatino Bobby. Marie si annoia; la sua paura più grande è diventare come la mamma: una donna all'antica, senza brio né desideri, adagiata nel suo ruolo di moglie e madre, un po' grigia, almeno così appare a lei. Soprattutto a confronto con Fifi, la cugina della mamma. Fifi torna a Fédala solo d'estate, perché vive in Francia. Quando sbarca all'aeroporto, colorata dalla testa ai piedi, a Marie sembra che sia tutta Parigi ad arrivare. L'eldorado dei tacchi a spillo, dei saldi, del traffico a tutte le ore e della Tour Eiffel in trasferta marocchina. "La vita ha senso solo se sei magra e vivi a Parigi" le ripete Fifi, e Marie si vede già proiettata nella città delle occasioni. Ma quando si trasferisce lì per studiare, si rende conto che le cose non stanno esattamente come Fifi le racconta. Tra feste, corteggiamenti, disillusioni, Marie impara il vero significato dell'amicizia e dell'amore. "Ricordati di essere felice" le diceva sempre suo padre. Solo da lontano, Marie capisce che la felicità è come quegli oggetti semplici della cui mancanza ci accorgiamo solo quando li abbiamo persi.

Un racconto pieno di temi, amore, amicizia, disincanto e chiaramente felicità, scritto in modo scorrevole, è uno di quei libri che si legge in un paio di sere.
Consigliatissimo!


mercoledì 7 marzo 2012

Sferruzzando un po'

Ieri sera ho avuto un anticipo della mia festa della donna, sono andata a trovare un'amica di vecchia data che vedo troppo di rado ed abbiamo parlato tutta la sera con una tazza fumante di tisana tra le mani.
Che bello, niente uscite pazze, niente caos, stress, locali affollati ed il disagio di girare sole ed al buio, solo una serata tranquilla con persone che conosco come le mie tasche ed apprezzo enormemente.
Non ho mai amato la festa della donna perchè solitamente significa cene e serate con pazze scatenate, come se allo zoo aprissero le gabbie delle scimmie, ma la serata di ieri mi ha fatto propio bene.
Abbiamo parlato di case, di nozze, di viaggi, di orto, giardino e lavori a maglia, così mi ha commissionato delle cosine, in attesa di maggiori dettagli sul lavoro da farsi mi sono decisa a riprendere i ferri e continuare un maglioncino che avevo cominciato tanto tempo fa.
L'ho propio cominciato perchè la lavorazione è bella complicata, tate righe da seguire e tanti punti diversi.
Questo il lavoro nel punto in cui sono arrivata.
Mentre questo è un dettaglio della lavorazione, avrete anche notato che il bordo non ha i soliti cannoncini, ma un punto traforato a zig zag.
Questo particolare sarà anche per le maniche ed il dietro, mentre su tutto il resto ci sarà la maglia rasata.
Anche il collo verrà rifinito con un punto a trafori, mentre ad unire le maniche ci saranno due trecce.
Mi ci vorrà ancora un po' prima di finire il davanti, ma con questo clima ancora fresco confido di poterlo fare, al massimo la cucirò il prossimo anno, non c'è fretta per questo, solo vorrei togliermi l'impiccio della lavorazione; non vi nego che sia un po' noiosa.
Alla prossima!

lunedì 5 marzo 2012

Il quaderno di Maya

Il bel tempo che ha caratterizzato i giorni scorsi ha lasciato il posto alla pioggia, non importa almeno non dovremo annaffiare l'orto che già comincia a vedere le prime piantine.
Ieri mia zia ci ha portato le fragole e questa mattina la prima cosa fatta è stata andare a piantarle, onestamente non vedo l'ora di mangiarle sono stanca della frutta invernale, la scorsa settimana il fruttivendolo ha dato a mio papà una cesta di pere invendibili per via della buccia rovinata, ma dalla polpa gustosissima, per qualche giorno si è mangiata macedonia a pranzo ed a cena poi ho deciso di farne una torta  con pochi semplici ingradienti, è stata divorata in men che non si dica.
Ecco la ricetta:
250g di farina
1 bustina di lievito
1 limone
400g di pere tagliate a pezzetti
350g di ricotta
3 uova
170g di zucchero
vanillina
Pelare  le pere, privatele del torsolo centrale e tagliatele a cubetti piuttosto piccoli , mettetele in una ciotola con pochissimo succo di limone per non farle annerire. Sbattete con una frusta (o in una planetaria) lo zucchero con la ricotta, aggiungete quindi la vanillina. Incorporate poi le 3 uova una ad una e continuate a montare il composto, unite la scorza di limone grattugiata . Setacciate la farina con il lievito e aggiungetele al composto , mescolando con un cucchiaio di legno fino a che non otterrete un impasto liscio. Incorporate le pere a cubetti e amalgamatele all’impasto . Imburrate e infarinate bene una tortiera a cerniera dal diametro di 24 cm , versatevi l’impasto della torta e livellatelo bene aiutandovi con una spatola . A questo punto infornate la torta a 180°C (forno statico) per 50/70 minuti, fino a che introducendo uno stecchino di legno al centro della torta, questi ne risulterà asciutto. In caso la torta si dovesse scurire troppo in superficie durante la cottura copritela con un foglio di alluminio. Estraete la torta ricotta e pere dal forno, fatela intiepidire, sformatela e cospargetela di zucchero a velo prima di servirla.

E' una ricetta che avevo preso qualche tempo fa sul sito http://www.giallozafferano.it/ dove trovo sempre ottimi spunti.
Veniamo alle letture, da poco ho finito un romanzo di una delle mie autrici preferite Isabel Allende, so che l'ho detto in altre occasioni, ma è rimasta una delle poche vere narratrici.
Questo romanzo però si presenta molto diverso dagli altri suoi scritti e questo per un periodo mi ha un po' frenata dal leggerlo, già la copertina non mi piace per nulla ed  avevo paura di una delusione, poi Lolle ne ha fatto una bella recensione sul suo blog http://lamagiadiunpiccoloorto.blogspot.com/ e per fortuna la curiosità ha preso il sopravvento mi sarei persa un gran bel libro.

Maya Vidal, l'adolescente protagonista del nuovo romanzo di Isabel Allende, caduta nel circuito dell'alcol e della droga, riesce a riemergere dai bassifondi di Las Vegas e, in fuga da spacciatori e agenti dell'Fbi, approda nell'incontaminato arcipelago di Chiloé. In queste isole remote nel Sud del Cile, nell'atmosfera di una vita semplice fatta di magnifici tramonti, solidi valori e rispetto reciproco, Maya impara a conoscersi e a conoscere la sua terra d'origine, scopre verità nascoste e, infine, l'amore. A queste pagine si alterna il crudo racconto della sua difficile storia precedente, una vita fatta di marginalità e degrado, solitudine e cattive compagnie, nella quale precipita dopo la morte dell'amatissimo nonno. Isabel Allende torna a raccontare la vita di una donna coraggiosa in un romanzo che affronta con delicatezza le relazioni umane: le amicizie incondizionate, le storie d'amore palpabili come quelle più invisibili, gli amori adolescenziali e quelli lunghi una vita. Un ritmo incalzante, una prosa disincantata per questa nuova prova narrativa che si tinge di noir e per l'ennesima galleria di donne volitive e uomini capaci di amare.

Intenso, coinvolgente, appassionante pur con la crudeltà di "Noi i ragazzi dello zoo di Berlino" Isabel riesce comunque ad impregnare le sue pagine di magia.
Consigliatissimo!!!