Tutte le mie xxx

venerdì 27 aprile 2012

Pacco arrivato!!!!

Eccolo qui, come vi anticipavo nel post precedente ero in trepidante attesa dell'arrivo di un pacco da Canetta, è innutile che vi racconti la soddisfazione nel vedere i gomitolini che avevo richiesto; ed in men che non si dica ne ho già finito uno e sono a buon punto di un altro.
Il top caramello per la mia amica sarà pronto tra qualche settimana (credo/spero), ma nel frattempo ho mille altri impegni da portare avanti, ora che la casa è pronta ho passato giornate intere a pulirla, con il deludente risultato che ancora è piena di polverina bianca, stucco e calcina, non vedo l'ora che sia pronta e di poter cominciare a dedicarmi al giardino ambiente che prediligo più di tutti.


 Come al solito ho portato avanti un po' di letture.

Aglio, cipolle, rape, ravanelli e porri sono verdure indigeste che non diamo mai agli ospiti della casa!" Suor Speranza ne è sicura: nel minestrone che ha distribuito ai pazienti della Casa di Riposo di Bellano l'aglio non l'ha fatto mettere di sicuro. Allora come mai Ernesto Cervicati, entrando nella stanza di zia Antonia, ha sentito quell'odore, invece dell'aroma inconfondibile e fresco della menta? Ernesto conosce bene il rassicurante profumo delle mentine di cui è golosa la sua anziana parente. Certo meglio di suo fratello Antonio, che della zia non ha mai voluto saperne: gli interessava molto di più Augusta Peretti, una trentacinquenne ossigenata e vogliosa, nonché figlia di salumiere. Ernesto invece aveva accolto zia Antonia in casa sua e l'aveva accudita per tre anni, finché lei, un po' per non gravare troppo sul nipote, un po' per pudore, aveva deciso di trasferirsi all'ospizio. Quel sorprendente odore d'aglio è un piccolo enigma. Forse è l'indizio di qualcosa di più grave. A indagare, oltre a Ernesto e all'energica suor Speranza, si ritrova anche il dottor Fastelli, medico dal carattere gioviale ma di grande sensibilità. Intorno a questo profumato mistero, Andrea Vitali costruisce un romanzo carico di tenerezza, una di quelle storie che, come zia Antonia, ti accarezzano in un fresco abbraccio. Per poi regalarti, alla fine, una sorpresa.

Lo sapete ormai, amo Vitali e questo libro lo rappresenta in pieno, scrittura scorrevole e divertente, personaggi strani, ma che costellano la realtà di provincia.
Purtroppo ancora una volta devo fare un altro appunto alla casa editrice; ogni 3 mesi Vitali esce con un racconto in questo caso di 147 pagine, scritte in grande con grandi margini e loro (Garzanti) hanno il coraggio ogni 3 mesi di far pagare queste storie più di 10€ (13.90€), non è giusto! :[inc2]: :[inc2]: :[inc2]: :[inc2]:
Facciano una raccolta una volta l'anno e la vendano a meno di 15,00€ sarebbe più onesto ed a me verrebbe voglia di comprarli questi libri per regalarli, invecce alla faccia loro li prendo in biblioteca.

Il secondo:

La luce del tramonto colora di rosso la siepe intorno alla veranda. I piatti sul tavolo di ferro battuto sono quasi vuoti, e tutt'intorno aleggia ancora un profumo denso di enchiladas, pollo arrosto e pomodori grigliati. Kate inala ricordi e si guarda intorno. Oggi è un giorno speciale, la fine di un anno difficile e pieno di dolore, e le sue amiche sono lì, riunite accanto a lei per festeggiare la sua forza e il suo coraggio. Tutte loro nascondono un regalo inaspettato. Una sorpresa e una sfida. Una settimana di rafting in una profondissima gola del Grand Canyon. Kate è molto impaurita, ma accetta. A un patto, però. Ognuna delle sue amiche, nel corso dell'anno a venire, dovrà fare qualcosa che la terrorizza o che non vorrebbe mai affrontare. Qualcosa di difficile, forse impossibile, ma che le può aiutare a ritrovare la strada per il sogno, anche se sembra perduta. Come Caroline, una libraia che non riesce a disfarsi dei libri dell'ex marito; o Daria, che deve inventare una nuova ricetta per il pane e per la sua vita; Sara, che decide di perdersi tra le calli di Venezia per ricordare com'è il gusto dell'avventura; Hadley, che prendendosi cura del suo giardino deve scoprire la pianta giusta per curare la sua anima. Tutte quante devono mettersi in gioco e superare sé stesse. Una storia sulla forza dell'amicizia, la voglia di ricominciare e la speranza

Ricorderete che avevo già letto "La scuola degli ingredienti segreti" di questa autrice e devo dire che questo secondo romanzo mi è piaciuto di più, sicuramente consigliato per una lettura veloce e piacevole!

Consigliato da Lolle (grazie per il prezioso suggerimento):

Cos'hanno in comune la regina Maria Antonietta, Vandana Shiva, Peter Sellers, Fabrizio De André, Virginia Woolf e George Harrison? La risposta è nel libro che avete tra le mani: il racconto di una passione che si intreccia, inestricabile come un gelsomino rampicante, con amori letterari, pittorici e cinematografici, ricordi di viaggi, aneddoti di vita giardiniera e riflessioni sulle sfide e le frontiere della felicità sostenibile. Serena Dandini ci conduce in una passeggiata sentimentale alla ricerca della bellezza che potrà salvarci, con un libro dedicato "a chi voleva cambiare il mondo e invece dopo un po' si è accorto che è stato il mondo a cambiargli i connotati". Viaggiando tra parchi incantati e vivai sconosciuti, imbarcandoci sulle navi di cacciatori di piante d'altri tempi, sbirciando gli amori romantici per un raffinato musicista o per un carico di concime, scopriamo insieme con lei che non è mai troppo tardi per mettere dei fiori nei nostri cannoni e bombardare almeno il perimetro del balconcino di casa. Perché, come recita un antico proverbio cinese, chi pianta un giardino semina la felicità.

Un libro da leggere in giardino, piacevole, frizzante, pieno di informazioni, divagazioni e amore per il giardino.
Consigliatissimo agli appassionati, ma anche a chi lo diventerà sicuramente grazie a questo libro!



martedì 17 aprile 2012

La gloria di mio padre

Giornate atipiche in cui me ne sto con le mani in mano, si fa per dire perchè qualche giorno fa ho finito definitivamente il maglioncino commissionatomi e sono in attesa che domani o dopo mi arrivi l'ordinativo fatto a Canetta.
Ho richiesto del filato Futura caramello per replicare il top fatto per me qualche anno fa e visto che c'ero ho acquistato anche qualche gomitolo color giada chiaro e blu.
Il blu l'ho aggiunto successivamente perchè è in offerta (così come il giallo a cui però ho dovuto rinunciare), in realtà mi hanno chiamata perchè avevo richiesto un colore non più in catalogo preso da un vecchio Mani di fata e come dire di no ad un'offerta così invitante?
Quindi da un paio di giorni non sferruzzo, non crocetto,  e non si lavora molto neppure fuori, causa tempaccio; qualche giorno fa abbiamo acceso di nuovo il camino.
In realtà non è che mi giri i pollici, qualche cosa da fare c'è sempre ed appena fuori c'è un accenno di sole come oggi; ecco che compaiono mille cose da fare.
Sapete bene che in famiglia siamo abituati a non comperare quello che possimo fare da noi, così anche in vista del mio matrimonio quest'anno c'è da imbiancare, lavoro impegnativissimo che tiene occupati sia mio padre che mio fratello, a noi donne è toccato l'orto; beh a dirla tutta il terreno era  pronto, cenere, letame erano già stati distribuiti, ma la semina è opera nostra.
Così ecco una panoramica su fagioli, piselli, insalate, pomodori, basilico, cipolle, melanzane, peperoni, spinaci e prezzemolo ecc.
ma ci sono dettagli che non potevo dimenticare, ovvero le zucche nate dai semi dei frutti dello scorso anno, quindi ad  € 0.
Le fragole, da me fortemente volute e trapiantate sotto l'acqua.

E le zucchine,  anche loro cresciute sotto la bambagia grazie ai semi tenuti dallo scorso anno.
Come vi dicevo però il brutto tempo mi ha dato la possibilità di leggere molto ed oggi vi presento una perla.
A Aubagne, piccola città ai piedi del Garlaban in Provenza, vive Joseph Pagnol, un giovanotto bruno, di statura modesta senza essere piccolo, dal naso ragguardevole sebbene dritto, dalla voce profonda e gradevole, dai capelli di un nero venato d'azzurro. Joseph Pagnol, che una domenica incontra una sartina bruna che si chiama Augustine e la trova così carina da sposarla su due piedi, e che tutti i sabati inforca la bicicletta del fornaio per portare a casa croccanti alle mandorle, crostate di crema e farina per le frittelle. Questa è la sua storia, la storia dei suoi sogni, delle sue fatiche, la storia della sua gloria raccontata da suo figlio.

E' un libro che consiglierei a chiunque, ragazzi, adulti, uomini e donne indistintamente, una scrittura cristallina, personaggi grotteschi come la maestra dal viso giallo ed i baffi marroni; è  il sublime racconto dell'infanzia di Pagnol, il racconto dell'innocenza.
Purtroppo devo però fare un appunto alla casa editrice (cosa che mi dispiace moltissimo visto che pubblica i miei romanzi prefeiti), non è stata curata l'ortografia, ho notato un apostrofo e un accento mancanti.
Ho letto anche (ma qui io non dico nulla perchè non conosco il francese figuriamoci il provenzale) che la traduzione non è delle migliori, infatti e qui copio e incollo un appunto fatto propio in relazione alla traduzione ..."C'è poi nella traduzione un errore MADORNALE in uno dei passi più alti del racconto. Il piccolo Marcel alza al cielo le due coturnici, colpite dal padre, davanti al "soleil couchant", cioè al tramonto del sole, al sole che tramonta. Qui è tradotto: davanti al sole COCENTE."
Ecco da lettrice ignorante capisco che a livello temporale il sole non poteva essere cocente, i personaggi sono stati a caccia tutto il santo giorno e dopo mille peripezie Il piccolo Marcel ritrova lo zio ed il padre, va da sè che doveva essere il tramonto.
Ecco visti i costi dei libri non potrebbero le case editrici curarli un po' di più? per cosa fanno pagare 20.000 lire un romanzo? ribadisco che il francese non lo conosco, ma l'italiano abbastanza ed è un vero peccato mortificare un'opera tanto bella.
Voi cosa ne pensate?

venerdì 13 aprile 2012

Le indagini di Jane

Eccomi ancora dopo moltissimo tempo, come promesso nel post precedente ho un paio di recensioni arretrate.
Continuo la saga delle indagini di Jane Austen ed ora tutto è un po' più chiaro, vi dicevo precedentemente che queste storie sono state elaborate sulla base di scritti ritrovati, beh continuando la lettura mi è tutto più chiaro, le lettere ed i diari a cui si fa riferimento sono solo un pretesto per scrivere queste storie, non lo avevo capito da subito perchè nei primi due episodi la Barron fa spesso riferimento con note a piè di pagina a questi diari.
Nel terzo episodio della saga:
Bath, 1804. Il Natale è alle porte e a Jane, annoiata dall'atmosfera monotona della cittadina, non sembra vero quando il suo vecchio amico Lord Harold Trowbridge le chiede di fare da accompagnatrice alla sua giovane e affascinante nipote. Lady Desdemona, giunta a Bath per sfuggire alle indesiderate attenzioni di un poco galante signore. Le due giovani intendono approfittare di tutti gli svaghi che la provinciale Bath offre in vista dei festeggiamenti natalizi. Ma il tempo delle distrazioni è destinato a finire bruscamente quando una sera, in occasione di uno spettacolo al Theatre Royal, le due giovani si ritrovano involontarie spettatrici di un orrendo omicidio, che si consuma nel foyer. A ispessire il mistero, uno strano oggetto rinvenuto addosso al cadavere: un medaglione contenente l'immagine di un occhio. Chi era quell'uomo? Quale messaggio si nasconde in quell'insolito oggetto? A chi appartiene l'occhio raffigurato? La coraggiosa Jane, assetata di avventura, si butta a capofitto nelle indagini, sempre affiancata dall'indecifrabile e seducente Lord Harold, per rendersi ben presto conto che la verità potrebbe costarle la sua stessa vita...

Questo è il mio preferito  tra i 4 libri letti; nel quarto:
Canterbury, 1805. Nell'aristocratica cittadina, gremita di tutta la migliore società inglese in occasione delle annuali corse di cavalli, l'atmosfera si presta agli scandali. Eppure, neanche Jane è preparata alla drammaticità degli eventi di cui sta per essere involontaria spettatrice. Una nobildonna francese di straordinaria bellezza, nota per i suoi costumi sfacciati, viene trovata morta, orrendamente strangolata. Lo scalpore e lo shock lasciano presto spazio alle accuse e gli occhi di tutti puntano su un uomo, un mascalzone che non aveva fatto mistero della sua attrazione per la vittima. Ma Jane, come sempre, non ama fermarsi alle apparenze e decide di approfondire le indagini per conto suo, portando presto alla luce una serie di indizi per lo meno insoliti, che puntano tutti nella stessa direzione. Intanto, le forze di Napoleone si stanno avvicinando alle coste del Kent, minacciando l'incolumità della popolazione. Tuttavia, Jane non è disposta ad abbandonare il caso per mettersi in salvo in terre più sicure, anche se la sua sete di giustizia potrebbe costarle il prezzo più alto: la sua stessa vita.

Perfette le ambientazioni e il linguaggio della Austen è ben ricreato, le trame intriganti ne fanno dei gialli piacevolissimi, promuovo a pieni voti (fino ad ora) la Barron alle prese con un compito decisamente ardito far rivivere la penna di jane Austen.

Per il terzo romanzo letto in questi giorni vi rimando al prossimo post.
Ora vi mostrerò qualche lavoretto fatto dalla mia mamma con qualche rimasuglio di cotone.



Alla prossima!

martedì 3 aprile 2012

Vitali e Corona

Il tempo passa, oggi siamo andati per il vestito che la mia mamma indosserà al matrimonio, lo ha preso da  http://www.mondosposirivanazzano.it/  lo stesso punto vendita dove noi abbiamo preso tutto, gli abiti, le partecipazioni e mi hanno ricordato che è tempo di cominciare a vedere per le bomboniere, faremo sicuramente dei sacchettini con i confetti e studieremo qualche cosa per i testimoni, saranno 3 maschietti ed una femminuccia, pensavamo a qualsiasi cosa per lei e una confezione con qualche cosa relativa alla moto per i ragazzi visto che sono tutti motociclisti.
Sembra ieri il 1 settembre, giorno in cui abbiamo fissato la data, un anno giusto giusto dall'evento, ma appunto il tempo corre e tra le commissioni che sto cercando di sbrogliare, i lavori alla casa che ogni giorno presentano una nuova problematica e le pubblic relation (consegna delle partecipazioni), sono riuscita a leggere ancora qualche romanzo.
Comicerò a parlarvi degli arretrati, anche se nel post precedente già ve ne avevo accennati i titoli e dopo una breve riflessione sui costi, che però credo di poter approfondire in futuro vi lascerò le recensioni.

Cominciando dai ricordi più lontani, Mauro Corona ci prende per mano e accompagna anche noi in una passeggiata attraverso i suoi boschi. Dalle pagine di questo piccolo libro e dai disegni dell'autore che le arricchiscono, impareremo che ogni albero, come ogni uomo, ha una struttura fisica, un carattere, una spiccata inclinazione. Accadrà che ci riconosceremo nell'elegante betulla, nel generoso cirmolo o nella tenacia dolente dell'ulivo nodoso. E ci capiterà anche di scoprire che ogni legno dà il meglio di sé solo in alcune circostanze: l'acero, per esempio, che può essere tagliato solo in una certa direzione "perché è un legno bello e elegante ma di facciata. Come tutte le cose appariscenti è intimamente delicato e con un colpo di manédra, neanche tanto violento, lo puoi spezzare in due"; oppure il maggiociondolo, utilizzato da secoli per le spine delle botti e i pali delle vigne perché "a differenza degli uomini l'alcol non riesce a distruggerlo". Se, silenziosamente attratti dalla profonda umanità della natura, lasciamo le nostre città, facciamo silenzio, e sotto la guida di Mauro Corona ci addentriamo nel bosco, queste e molte altre saranno le sorprese che ci attendono.

Eccellente narratore, Mauro Corona ci prende per mano e ci accompagna nel suo territorio, da queste pagine sembra uscire la fragranza dei boschi.
Da uno scrittore, scultore, alpinista e artista di Erto passiamo ad un altro scrittore  italiano, questa volta di Bellano.


È il 25 luglio 1843, una mattina d'estate senza una nube e con una luce che ammazza tutti i colori. Due giovani in cerca d'avventura salpano su una barchetta con tre vele latine. Dal molo di Bellano, li segue lo sguardo preoccupato del sarto Lepido: non è giornata, sta per alzarsi il vento. L'imbarcazione è presto al largo, in un attimo lo scafo si rovescia. Un'imprudenza. Una disgrazia. Ma la tragedia crea un problema. A riva viene riportato il corpo dell'irrequieto Francesco, figlio di Giangenesio Gorgia, ricco e potente mercante del paese. Il disperso è Emilio Spanzen, figlio di un ingegnere che sta progettando la ferrovia che congiungerà Milano alla Valtellina. Due famiglie importanti. Bisogna a tutti i costi trovare un colpevole. Per la prima volta, Andrea Vitali risale il corso del tempo verso l'Ottocento, per raccontare un altro squarcio della sua Bellano. Ritroviamo così l'eco della dominazione austriaca, con i notabili e i poveracci, gli scapestrati e le bisbetiche, le autorità e gli ubriaconi... Tra lacrime e sorrisi, "La leggenda del morto contento" racconta una storia di padri e di figli, di colpevoli e di innocenti, di giustizia e di malagiustizia: ottocentesca, ma solo in apparenza.

Ormai lo sapete a me Vitali piace, credo valga la pena di leggerlo anche solo per i nomi dei personaggi, forse non il suo libro migliore (il mio preferito tra i suoi rimane "Almeno il cappello"); la trama è semplice ed in alcuni punti decisamente scontata, ma comunque una piacevole lettura.

In tutto questo lo ammetto non ho più messo una crocetta, ma ancora avevo da mostrarvi alcune foto della Summer, queste forse sono più belline rispetto quelle che le avevo fatto tempo fa.

Eccola nella sua totalità ed un dettaglio del viso, mi piacciono un sacco questi tessuti sbarluccicosi, ma in foto propio non riesco a farli rendere meglio.


Temo che per il momento le crocette passeranno in secondo piano, la sera non riesco a ricamare, ma comunque sto riflettendo sui prossimi progetti , sicuramente mi cimenterò con un'altra fata, ma ci vorrà tempo, mooooolto tempo e poi dovrò pensare ai regali di Natale hand made, che strano di solito in questo periodo già avevo le idee chiare.
Alla prossima, con ancora due libri in cantiere.