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venerdì 21 giugno 2013

La casa di velluto e cristallo

Ecco un'altra recensione tutto relax, questa volta però si tratta di un rilegato, formato che purtroppo non lo rende facilmente trasportabile in spiaggia, ma che sono certa potreste leggere al parco; o segnarvi il titolo in attesa della versione economica.
Già qualche anno fa vi avevo parlato de "Le figlie del libro perduto", opera prima  di Katherine Howe, in questo romanzo si nota subito una maggiore maturità dell'autrice, che cattura il lettore in una spirale di cui riuscirà a liberarsi solo alla fine.


14 aprile 1912. Ellen Allston e sua figlia Eulah si godono i fasti dell'alta società in una sfarzosa sala da ballo del Titanic, ignare della tragedia che travolgerà i loro destini. Boston, tre anni dopo. Sibyl Allston partecipa alle sedute spiritiche tenute in casa di una veggente nel disperato tentativo di contattare la madre e la sorella scomparse. Rimasta l'unica donna in famiglia, ormai 'troppo vecchia per sposarsi', Sibyl indossa con riluttanza i panni di un'impeccabile padrona di casa, rassegnata a fare ciò che tutti si aspettano da lei. Mentre l'amicizia per il suo amico Ben si trasforma lentamente in qualcosa di diverso, in una fumeria di Chinatown Sibyl interroga una sfera divinatoria e vede cose sconvolgenti e misteriose. La poppa di una nave nella sfera di cristallo è il confine tra passato e futuro, tra sogno e realtà. Esplorando le sue nuove, inquietanti facoltà Sibyl inizia un viaggio in cerca di se stessa che la porta, sulle tracce della storia familiare, a imbattersi in un segreto da lungo tempo custodito... Una storia di amore e mistero, intrigo e occulto in un'accurata ricostruzione della società americana agli inizi del Novecento. Una donna tenera e sorprendente, tenace e indomabile. Una battaglia tra fato e libertà, nel disperato tentativo di trovare la strada giusta per vivere la propria vita... 

L'immagine del Titanic riflesso nella sfera di cristallo viene riproposta in tutte le copertine perchè è propio questo l'inizio dell'intera vicenda.
Poco dinamico, non ci sono molte azioni e nessun vero colpo di scena, ma la scrittura è scorrevole e lineare nonostante gli innumerevoli intermezzi, magnetico e descrittivo senza essere noioso, ci catapulta tra le sue pagine facendoci vivere gli avvenimenti e le emozioni dei personaggi.
La storia è perennemente in bilico tra sogno e realtà, scienza ed occulto ed anche i personaggi all'apparenza più aperti, come il padre di Sibyl rivelerà strada facendo un passato e degli aspetti intriganti ed insospettabili agli occhi dei figli.

Buona lettura!





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