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domenica 28 aprile 2013

L'ultima fuggitiva

Scrivere un romanzo storico è molto complesso , implica prima di tutto uno studio approfondito del periodo storico e dell'argomento di cui si vuole trattare, poi la fantasia deve creare o delineare le caratteristiche dei personaggi veramente esistiti (e qui implica un altro studio sui personaggi) o inventati, ma che ben si ammalgamino alla vicenda; il tutto senza rendere la lettura un polpettone pieno di nozioni, ma privo di verve.
Per questo motivo il romanzo storico è tra le tipologie che preferisco, purtroppo però non ci sono molti autori e autrici all'altezza del compito, io amo Susan Vreeland, Tracy Chevalier; Stephanie Cowell e Gilbert Sinué; quindi spesso attendo dei mesi per leggerne uno.
E' stato questo il caso de "L'ultima fuggitiva" di Tracy Chevalier; asuefatta da altri tipi di letture ecco che finalmente dalla mia biblioteca arriva il romanzo tanto sognato e desiderato.

È il 1850 quando Honor e Grace Bright si imbarcano sull'Adventurer, un grande veliero in partenza dal porto inglese di Bristol per l'America. L'aria smarrita di chi non è avvezza ai viaggi, il bel volto offuscato dal mal di mare, Honor Bright sa che non rivedrà mai più Bridport, il paese in cui è nata, nell'istante in cui la nave si allontana dalle verdi colline del Dorset. Troppo grande è il mare e troppo lontano è Faithwell, il villaggio dell'Ohio in cui Adam Cox, un uomo anziano e piuttosto noioso, attende sua sorella per prenderla in sposa. L'irrequieta Grace ha allacciato una corrispondenza epistolare con lui, culminata poi con la proposta di matrimonio, con l'intento di lasciarsi alle spalle l'angusta vita della piccola comunità di quaccheri in cui è cresciuta e abbracciare così nuove avventure. Honor Bright non condivide lo spirito temerario di Grace, ma Samuel, il suo promesso sposo, ha rotto il fidanzamento e la prospettiva di vivere in mezzo all'altrui compassione l'ha spinta a seguire la sorella al di là del mare. Una volta giunte in Ohio, tuttavia, a un passo da Faithwell, Grace si ammala di febbre gialla e, tra le misere mura di un albergo, muore. Honor Bright si ritrova così sola in una nazione enorme ed estranea, divisa da un immenso oceano dall'amato Dorset. Non le resta perciò che Adam Cox come unica ancora di salvezza. A Faithwell, tuttavia, viene accolta con freddezza dall'uomo e dalla cognata vedova. 

Credo siano trascorsi quasi una decina di anni dal mio primo incontro con Tracy Chevalier, in quel periodo lavoravo in libreria e non so più a quante persone ho consigliato "La ragazza con l'orecchino di perla" o "Quando cadono gli angeli", molte di esse sono tornate per ringraziarmi di averle ben consigliate ed io continuo a seguire questa scrittrice che con grande maestria ed immutata capacità descrittiva ci fa vivere epoche, personaggi, paesaggi ed avventure come poche  altre.  
Ho adorato quest'ultimo romanzo dalla connotoazione più romantica rispetto agli altri, il finale mi ha emozionata tantissimo anche se  i miei personaggi preferiti Belle e Donovan fanno una brutta fine.
Belle è l'amica che incondizionatamente aiuta da subito Honor e Donovan è suo fratello il bad boy della situazione e cacciatore di schiavi che si innamora di Honor, lei però lotta contro di lui per la liberazione degli schiavi nonostante l'attrazione che prova; sposa però il noiosissimo Jack che solo a parole condivide le idee di Honor, ma che con i gesti deve sottostare alle leggi razziali, il resto non ve lo racconto...altrimenti vi tolgo il piacere di saperne di più.

2 commenti:

  1. Adoro Tracy Chevalier e il mio libro preferito è "Quando cadono gli angeli".
    Grazie per la recensione, ho già richiesto il libro in biblioteca ed ora ho la conferma che mi aspetta una lettura molto piacevole, a presto!

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  2. Di questa scrittrice ho letto solo in più famoso, questo lo cercherò in biblioteca, sembra molto interessante

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