Tutte le mie xxx

mercoledì 23 dicembre 2015

Buon Natale!

Questo sarà il mio ultimo post prima delle feste, vi avevo promesso qualche crocetta e così sono andata a riesumare un ricamo che ho cominciato da qualche anno, ma che tra una cosa e l'altra non sono ancora riuscita a finire.
Ormai lo sapete, molte delle cose che ricamo non sono per me, tra regali e qualche commissione mi faccio sempre prendere la mano e mi dico sempre che io posso aspettare.
Questa filosofia è finita ed ora è arrivato il mio momento, non dico che non farò più nulla su commissione, ma solo per persone selezionate che negli anni hanno dimostrato di apprezzare veramente i miei ricami.
Per quanto riguarda i regali stendiamo un velo pietoso, già ve lo raccontavo nel post precedente; ho detto basta.
In molte occasioni ho potuto constatare che non si capisce il valore di un oggetto fatto a mano, chi non ricama non sa il lavoro di progettazione, le ore di realizzazione ed i costi di certi progetti che finiscono con un "a si bello, grazie, ciao" e nulla sai della fine che faranno.
Per questo il prossimo anno mi sono ripromessa che le crocette che prenderanno forma saranno solo in funzione del mio puro piacere personale e il primo lavoro da finire sarà la Queen del Natale  di Mirabilia.

Normalmente non inserisco mai le perline ed i filati speciali durante il punto croce, ma gli spazi vuoti lasiati in sospeso erano veramente enormi e mi lasciavano poca soddisfazione, così ad un certo punto ho deciso di inserire anche le perline ed i filati metallici, per avere un colpo d'occhio più completo; ancora non so se riuscirò ad aspettare la fine per inserire il Wisper, quel filato pelosetto che si usa molto in questo periodo, in particolare per le barbe dei Babbo Natale.
In questo caso sarà la pelliccia su tutto il mantello.
Bene, sono arrivata alla fine di questo post e mi rimane solo di augurarvi di passare queste feste in serenità con le vostre famiglie, che questo Natale vi porti solo cose belle e che il nuovo anno cominci nel migliore dei modi.
A presto ed ancora BUON NATALE!!!!

lunedì 21 dicembre 2015

Torta fantasia

Questa sarà l'ultima ricetta prima di Natale, il prossimo sarà sicuramente un post ricamoso ho un paio di cose da mostrarvi, ma ancora non ho deciso da dove cominciare.
Quest'anno ho deciso che non avrei ricamato nulla per gli altri e così ho fatto, il prossimo anno non cucinerò più  per nessuno, ho capito che non vale la pena di spendere tempo oltre al denaro; fatte queste considerazioni mi riservo di diventare egoista e di fare tutto solo per me, gli altri si arrangino.
La ricetta è molto semplice e si presta per tante varianti , per questo l'ho chiamata "Torta fantasia", anche se a dirla tutta io non avendo in casa nulla di particolare ho usato solo un bicchieraino di liquore Strega.


270g di farina, 270g di zucchero, 200g di burro, 4 uova, 1 bacca di vaniglia, 1 bustina di lievito, scorza di 1 limone grattuggiato, 1 bicchierino di Liquore  Strega (la ricetta originale prevede l'uso di uvetta, canditi o frutta sciroppata).


Ammalgamate il burro con lo zucchero, aggiungere i tuorli e gli albumi precedentemente montati a neve. 
Aggiungere la farina poco alla volta, il lievito, la vaniglia, la buccia del limone e il liquore Strega.
Nel caso usaste le uvette o la frutta sciroppata  unitele al composto.
Infornate a 180° per 40 minuti c.a.

Questa ricetta arriva direttamente dal repertorio di mia suocera che l'otto dicembre l'ha presentata a casa dei parenti usando delle pesche sciroppare e l'uvetta ammollata nel rum, beh a me è piaciuta molto, così ho pensato di replicarla per un regalao, dal momento che sono a dieta strettissima.
Anche questa della dieta è una bella storia nel senso che sono perfetta, ho preso in 6 mesi 6kg, ma il problema  è che 4kg li  ho presi nell'ultimo mese e la dottoressa non vuole vedermi replicare la performance, così eccomi qui a misurare tutto ciò che mangio.
Va beh, a dieta a dicembre, ma ce la posso fare.
Per gli auguri aspetterò il  prossimo post.

mercoledì 16 dicembre 2015

Un sogno tra i fiocchi di neve

L'immagine che tutti abbiamo del Natale è quella di un paesaggio imbiancato dalla neve, chissà poi perchè visto che non ricordo di aver mai visto la neve a Natale, ma l'immagine e la tradizione non si cambia e quindi ecco a voi un libro in tema con queste festività.


Fin da bambina, Anna non ha mai potuto sopportare il Natale, con tutto il suo corredo di luci, addobbi, dolci e regali. Anche adesso, a 22 anni, ogni scusa è buona per sfuggire alle odiate feste. Ma quest'anno sottrarsi sarà impossibile: il suo adorato fratellino le ha strappato la promessa di raggiungerlo per festeggiare con tutta la famiglia, compreso l'insopportabile patrigno. E così, nel giorno della vigilia, Anna salta su un treno in viaggio tra Lipsia e Berlino. Ma basta un attimo di assopimento - o meglio, quello che sembra solo un attimo - per ritrovarsi in una desolata stazione sul Baltico, nel cuore della notte e nel pieno di una tormenta di neve. Come tornare indietro se non ci sono più treni? Non resta che chiedere un passaggio a chi capita: l'autista di uno spazzaneve, un saggio camionista polacco, tre vecchiette dall'aria misteriosa e... un surfista-psicologo piuttosto attraente. Ognuno con la sua storia, ognuno con un'esperienza da regalare in questa magica notte. Riuscirà Anna a mantenere la promessa? Ma soprattutto, riuscirà a capire cosa desidera davvero? 

Una protagonista che odia le feste netalizie, ma che si troverà suo malgrado ad affrontare un percorso che la porterà a dare un senso al suo odio per le feste, il tema non è certo una novità, Dickens è arrivato molto prima della Bomann e vi dirò che ad un certo punto mi sono detta:"ma basta è sfigatissima questa qua..." le succede di tutto, dall'addormentarsi sul treno, al telefono che non prende, al telefono scarico quando finalmente c'è campo, questo per citare solo alcuni degli esempi delle vicissitudini di Anna; nonostante ciò ho trovato interessanti i personaggi che incontra sul suo cammino.
La scrittura è scorrevole e lo sttile inconfondibile della Bomann lo rende un romanzo piacevole, leggero e veloce certo non è stato uno dei miei preferiti, ma per le feste ve lo consiglio.

martedì 8 dicembre 2015

Torta al nocino della nonna di Daniele Persegani

Con l'avvicinarsi delle feste si moltiplicano le occasioni per stare in compagnia di amici e parenti automaticamente io ho il piacere di scatenarmi con il preparare i dolci che non posso mangiare durante il resto dell'anno.
Ci sono poi quelle ricette che non vedi l'ora di sperimentare perchè decantate da tutti, nonostante ci siano ingradienti che non si amano.
Questa è una di quelle e devo ammettere di aver fatto bene a superare la mia avversione per gli amaretti, ci sono casi come questo in cui creano uno speciale connubbio con gli altri ingredienti.
E' stata anche l'occasione di provare per la prima volta il mio nuovo stampo in silicone acquistato a novembre durante la fiera delle eccellenze enogastronomiche italiane di Cremona; "Il Bontà", manifestazione che seguiamo dallo scorso anno e che ci ha permesso di confezionare cesti ricchi di cose buone.
La ricetta è quella del mitico Daniele Persegani che non sbaglia un colpo, ricetta che a sua volta ha ereditato dalla sua nonna.



Ingredienti: 6 uova, 100g di burro, 200g di amaretti, 300g di mandorle pelate, 200g di zucchero, 100g di cioccolato fondente o gocce di cioccolato, 1/2 bicchiere di nocino, 1 bacca di vaniglia (o una bustina di vanillina).

Tritare le mandorle con gli amaretti e il fondente (se usate le gocce non è necessario frullarle), metterli in una ciotola e bagnarli con il nocino. Montare i tuorli con lo zucchero, aggiungere il burro a pomata e la vanillina, unire alla ciotola di mandorle e per ultimo incorporare gli albumi a neve fermissima.
Cuocere a 170 °C per 40 minuti circa.

L'effetto è stato quello desiderato, una torta particolare , buonissima dall'aspetto gioioso e simpatico.

mercoledì 2 dicembre 2015

Prove tecniche di Natale: biscotti con gocce di cioccolato

C'è fermento nell'aria, dicembre è cominciato e già da un pezzo si vedono i centri commerciali addobbati per Natale.
La mia filosofia la conoscete, li evito come la peste e mi organizzo per tempo con i regali, quest'anno non ho ricamato nulla per nessuno, non una commissione; ho bisogno di tempo per me e per una volta nella vita me lo prendo a piene mani.
Ricamo per il mio bimbo, lavoro a maglia per lui, faccio sport e ci sono tutte le faccende  domestiche che mi occupano il resto del tempo.
Tra le altre cose preparo i miei pensieri per Natale, ricette che confeziono per le amiche ed i parenti.


In questi anni ovunque potrete trovare delle belle scatole di latta per i vostri biscotti o dolcetti, questa ricetta è veramente molto semplice, si tratta di una frolla che grazie all'uso del lievito non necessita riposo in frigo.


100g di burro, 100g di zucchero, 220g di farina, 1 uovo, 1 cucchiaino di lievito  per dolci, gocce di cioccolato.

In una ciotola ammalgamare il burro con il lievito e 150g di farina formando delle briciole con le mani. Unire l'uovo, 70g di farina e lo zucchero, ammalgamare fino ad avere un impasto liscio ed omogeneo. Stendere l'impasto con il mattarello fino ad avere uno spessore di mezzo cm.
Tagliare i biscotti e cospargerli di gocce di cioccolato.
Infornare a 170° per 15 minuti c.a. fino a colorire i biscotti senza farli scurire troppo.


martedì 1 dicembre 2015

Coprifasce verdino: Lo sprone

E' difficile riuscire a stare al passo con i post , ma ci sto provando, è che faccio mille cose da poter condividere, le visite al blog si moltiplicano, ma la maggior parte del tempo libero lo utilizzo per creare.
Il  coprifasce del mio bimbo, che al momento non ha ancora un  nome, è finito da qualche giorno, non è stato semplice fare lo sprone, ma ora sono molto soddisfatta; mi sono presa i complimenti da mia suocera che è bravissima con i ferri, ma che mai ha fatto un tipo di lavorazione simile.

La cosa più complicata è stata iniziare, ho fatto i primi due ferri almeno 4/5 volte, poi la mia mamma mi ha aiutata; mi leggeva i punti ed io li eseguivo.
Il consiglio che posso darvi se voleste cimentarvi è di farvi un bell'ingrandimento dello schema (ma molto grande però!) perchè il susseguirsi di punti diritti e rovesci manda in confusione; ovviamente basta contare un punto in più o meno e lì si consuma il dramma.

Dalla foto noterete che non è stato ancora lavato e messo in forma, ma per questo aspetterò la fine di marzo quando laverò tutte le cosine del bimbo in modo da averle tutte pulite ed in ordine per la nascita.


In questa foto presa dal giornale potete vedere come si presenta la lavorazione una volta lavato.
Veniamo alle spiegazioni, a questo punto dovrete riprendere tutti i punti lasciati in sospeso: 40p. del dietro sx, 42p. di una manica, 70p. del davanti, 42p. dell'altra manica, 40p del dietre dx, avrete così 234p.
Lavorate ora come segue: 6p.  a legaccio, 222p. a punto traforato, diminuendo un punto durante l'asecuzione del 1°ferro, 6p. a legaccio.
Terminata l'esecuzione del punto traforato (45 ferri), sui 79p. rimasti lavorare a legaccio ripartendo 7 diminuzioni durante il 1° ferro.
Durante l'esecuzione del 3° ferro a legaccio in corrispondenza del dietro sx eseguite un occhiello internamente ai primi 3p.
Eseguiti 7 ferri a legaccio intrecciate tutti i punti a diritto sul rovescio del lavoro.
Ora non vi resta che cucire i bordini a dente di gatto, poi le raglan delle maniche, quindi i sottomanica ed i fianchi. Affrancate i bottoni in corrispondenza degli occhielli.
Il prossimo tutorial sarà relativo alle ghettine (già finite anche quelle) con cui lo accompagnerò.

venerdì 27 novembre 2015

"La villa degli aranci fioriti" e "Il colore delle onde d'inverno"


Da qualche anno  non riesco a leggere romanzi troppo impegnativi, non riesco a leggere storie vere e tragiche.quasi tutte le mie letture si somigliano, ma va bene così.
Ok in questo periodo leggo più che altro fiabe per bambini, così per fare pratica e per far sentire la mia voce al nostro bimbo.
Penso però di potermelo permettere dal momento che prima dei 20 anni mi sono letta tutti i classici, mi sono letta anche un sacco di romanzi d'avventura, ho divorato i libri di Clive Cussler di Wilbur Smith e Ken Follet, insomma una varietò infinita di generi, adesso invece voglio solo letture che facciano sognare.
Recentemente ho scoperto Juliet Hall di cui ho letto i due romanzi, il primo è "La villa degli aranci fioriti.

Ogni volta che Tess entra nella cucina della madre Flavia, ad accoglierla è il familiare profumo di pistacchio e cannella. Della Sicilia che ha lasciato tanti anni fa per l'Inghilterra, Flavia ha conservato solo questo, i dolcissimi odori e sapori dell'isola. Ma, stavolta, Tess non è lì per intingere un dito nella morbida crema di una cassata o per sbirciare le ricette che la madre annota: ha appena ricevuto una lettera, ed è di questo che vuole parlarle. Una lettera che potrebbe cambiare tutto. A quasi quarant'anni, lasciato il marito, Tess vive all'ombra di un amore negato, quello di Robin, eternamente sposato a un'altra. Ora, però, ha ricevuto un regalo inaspettato: com'è scritto nella lettera dell'avvocato, qualcuno le ha lasciato in eredità un'antica villa in un luminoso angolo di Sicilia, a picco sul mare e immersa negli aranceti... Flavia è l'unica che può saperne qualcosa, ma lei da tempo si è gettata alle spalle la gioventù in Sicilia. Di quel tempo le resta solo un ricordo che vuole assolutamente tenere tutto per sé. A Tess non resta dunque che partire, per capire lei stessa che cosa leghi la casa alla sua famiglia, e perché mai un vecchio benefattore le abbia regalato quel pezzettino di paradiso. E mentre scopre i mille segreti di Villa Sirena, accarezzando l'idea di farne un accogliente bed & breakfast e imparando a conoscere il paesino intorno, allegro e disordinato, Tess si accorge che la vita può essere davvero dolce come una granita. 

Come spesso avviene in questo genere di romanzi la protagonista si trova ad ereditare una villa da uno sconosciuto (a voi è mai capitato?) in un paese in cui non è mai stata, questo la porterà a scoprire la storia di sua madre.
A me è piaciuto nonostante i luoghi comuni di cui è pieno, ma è anche pieno di profumi, sapori e meravigliose ambientazioni.


Era molto tempo che Ruby non tornava nel Dorset. La villa dei genitori, lambita dall'oceano, ora è vuota: un incidente stradale se li è portati via, e adesso lei, a trentacinque anni, è rimasta sola con i suoi pochi ricordi. Proprio per mettere in ordine i pensieri, e riavvolgere il filo della memoria, decide di restare lì per un po': d'altra parte, ne ha abbastanza di Londra, dove lavora come giornalista freelance, e forse anche di James, suo fidanzato di vecchia data e di tiepidi slanci. Ha solo bisogno di stare un po' con se stessa. Il profumo del mare e il rumore delle onde che si abbattono costanti sulla riva non possono che aiutarla. Finché, inaspettatamente, compare nella sua vita Andrés: spagnolo di Fuerteventura, nelle Canarie, ha negli occhi il sole della sua terra e i colori dei quadri che suo padre, famoso pittore, gli ha insegnato a dipingere. Si conoscono sulla riva dell'oceano e tra loro nasce qualcosa di molto forte... Ma il passato si accinge a presentare il conto. Nella casa dell'infanzia, Ruby scopre infatti un segreto, custodito in una vecchia scatola: una lettera con la data del 1939 e il timbro di Barcellona, accompagnata dalla foto di una donna con in braccio una neonata. Una lettera che, per la prima volta in vita sua, porterà Ruby a chiedersi chi fossero davvero i suoi genitori. E intanto anche Andrés, richiamato alle Canarie per l'improvvisa malattia del padre, dovrà vedersela con una rivelazione che rischia di compromettere il suo nuovo amore. 

Più interessante del primo l'ho letto in un soffio, con uno stile semplice che cattura il lettore.
Ci sono più di una storia portante, strada facendo la protagonista non è più Ruby, ci sono le storie di Andrès e la storia di suor Julia che alla fine risultano forse più interessanti. 
Un romanzo che consiglio per queste fredde e tristi giornate d'inverno da passare con il camino acceso.

mercoledì 25 novembre 2015

Copertina all'uncinetto

L'arrivo di questo bambino ha generato un'ondata di gioia ed entusiasmo in tutti, non solo in noi genitori e nei futuri nonni, ma in  amici e parenti anche di secondo grado che già lo trattano e lo viziano come se fosse tra noi.
Io scherzo dicendo che ha un guardaroba più vario del mio, ma alla fine non è che ci sia troppo da scherzare, ha già un piccolissimo paio di Nike da neonato di cui non immaginavo l'esistenza; l'esterno è quello di un paio di scarpe normiali, mentre l'interno è morbidissimo e con un comodissimo velcro invisibile per aprire la parte anteriore.


Le nonne hanno già iniziato a lavorare di aghi ed uncinetti, persino mia madre che, come ogni anno dice di non voler fare più nulla si è lanciata subitissimo nella realizzazione di scarpine, ghettine e maglioncini che più avanti vi mostrerò.
Oggi comincio con la copertina da culla fatta da mia suocera.


Avevo visto questo modello su un vecchio numero di Mani di Fata e ne avevvo tenuto lo schema perchè mi piaceva molto.
Loro presentavano una versione con i fiori azzurri gialli e rosa, io ho chiesto a mia suocera che adoro di aspettare ed in base al sesso abbiamo deciso di sostituire il rosa con il verdino.


Il risultato mi piace molto, è morbidissima e lo terrà caldo nei suoi primi mesi di vita.
Il mio prossimo lavoro sarà finire lo sprone del coprifasce che ho dovuto disfare almeno 3/4 volte, così mi sono convinta a chiedere l'aiuto della mamma.
Dovete sapere che noi ci compensiamo molto, io l'ho aiutata con le scarpine e lei con lo sprone.
A volte ci riesce difficile seguire uno schema ed eseguire i punti in contemporanea, così lei mi legge i punti ed io li eseguo, viceversa io le dico che fare e lei lo fa, così il lavoro è più spedito e senza il rischio di perdere dei punti e di scombinare la lavorazione.

mercoledì 18 novembre 2015

Gnocchi di ricotta con ragù di porri e zafferano

In questi giorni con tutto ciò che sta succedendo nel mondo è difficile scansare i cattivi pensieri e perdermi nel "mio giadrino fatato", sono tante le parolacce che si vorrebbero dire, ma da brava accantonerò i cattivi pensieri e scriverò questo post di cucina e continuerò le mie faccende e farò tutte le cose a cui sono abituata.
A casa nostra una volta alla settimana si fanno gli gnocchi, quelli che preferisco sono i classici gnocchi di patate con il ragù, ma quasi ogni settimana provo una variante.
Quella che vi propongo oggi era sul numero di Alice Cucina del mese scorso.


Ingredienti: 500g di ricotta asciutta, 280g di farina 00 c.a. (più altra per la spianatoia), 3 uova, 150g di parmigiano, noce moscata, sale e pepe.
4 porri, 40g di burro, 2 bustine di zafferano, 1 bicchiere di panna fresca, parmigiano, sale e pepe

Per gli gnocchi: impastare la ricotta, la farina, le uova, il parmigiano, la noce moscata e un pizzico di sale fino ad ottenere un composto liscio ed omogeneo.
Fare i filoncini, tagliare i tocchetti e fare gli gnocchi da passare nella forchetta.

Per il sugo: tagliare i porri a jullienne, fateli soffriggere in padella con il burro, salate e pepate, aggiungere la panna e lo zafferano e fartela cuocere fino ad ottenere una salsa consistente e cremosa.

lessate gli gnocchi e buttateli nel sugo, aggiungete il parmigiano.

Questi gnocchi somigliano molto ad altri che faccio spesso anche quando ho ospiti in estate.
La variante è sostituire la ricotta con la crescenza, i porri con i peperoni grigliati che si sposano benissiono con lo zafferano.
Dimenticavo che queste sono dosi per 4 persone, io li faccio e li congelo, quando mi servono li butto in acqua ancora congelati.

giovedì 12 novembre 2015

Coprifasce verdino: il retro

Adesso ve lo posso svelare, questo coprifasce è il primo passo per il corredino del mio bambino.
Ve ne parlo solo ora perchè per parecchio tempo ce lo siamo tenuti per noi, anche i nostri genitori sono stati coinvolti solo dopo che ho fatto tutti gli esami e le visite di rito; poi con il tempo la pancia si modifica e cresce.
Sono passata dal camminare quasi 20km 3 volte alla settimana, al ridurre a 10km quando ho fatto il test; dopo due mesi e mezzo la vescica mi ha severamente proibito di farne più di 5 al giorno.
 Ad oggi, entrata nel 5° mese posso essere più che contenta, non ho avuto nessun disturbo da gravidanza, solo una gran fame, sto bene ed il nostro bambino sta benissimo; in totale ho preso 2,5kg, ma sono già stata avvertita che nelle prossime settimane ci sarà una gran esplosione!
La "frustrazione" era data dal fatto che ancora, fino all'altro ieri non sapevamo se sarebbe stato maschietto o femminuccia, le abbiamo provate tutte per farlo muovere durante l'ecografie, ma niente, quando ha voluto si è messo a gambe aperte.
E maschietto sia!
Ora è inevitabile pensare a tutte le cose da fare, come è inevitabile sentire i consigli non desiderati che ti entrano in un orecchio e ti escono dall'altro.
Uno dei consigli dato ovviamente da chi non sa attaccare un bottone è quello di non fare le cosine di lana che potrebbero provocare allergie.
Ecco, se la tizia in questione fosse stata zitta non avrei dovuto spiegarle che ad oggi tutte le lane baby sono anallergiche ed è possibile usare lane bio, certamente sono materiali più sicuri delle varie tutine made in Taiwan.
Comunque la lana di questo coprifasce è della Mondial anallergica e fatta apposta per i bambini.
Passiamo ora alle cose pratiche.


Per il retro destro avviare 48 p. ed eseguire il bordo a dente di gatto (come già spiegato per il davanti), quando dovremo fare i foretti eseguiamo prima 6 punti a legaccio, poi proseguiamo a maglia rasata fino alla fine disponendo però i primi 6 punti a legaccio.
A cm 8 internamente ai primi 3p. eseguire un occhiello e ripeterlo per altre 3 volte a 4cm di distanza.
Per eseguire un occhiello fare 1p. gettato e 2p. insieme.


A cm 15 di altezza tot. per la raglan internamente all'ultimo punto diminuire 1p ogni 2ferri x 6 volte.


Terminate le diminuzioni, eseguito un ferro sul diritto del lavoro lasciare in sospeso i 40p. rimasti.
Per l'esecuzione del dietro sinistro si lavora come detto per il destro, ma in senso contrario, omettendo l'esecuzione degli occhielli.
Il prossimo post sarà dedicato allo sprone, la parte più bella, ma anche la più elaborata.

giovedì 5 novembre 2015

Coprifasce verde: le manichine

Ci siamo lasciate la volta scorsa con il davanti del lavoro, ora tocca alle manichine.
Avviate 34 maglie ed eseguite il bordo a dente di gatto, poi la lavorazione a foretti come spiegato per il davanti. 

Dal 1° ferro successivo lavorate a maglia rasata ripartendo 8 aumenti.
Per fare un aumento eseguire un diritto crociato.
Successivamente aumentare ai lati 1p ogni 8 ferri X 4volte.


A cm 14 per la raglan internamente ai primi ed agli ultimi 2 punti  diminuire 1p ogni 2 ferri X 6 volte.
Terminate le diminuzioni ed eseguito un ferro sul diritto lasciate in sospeso i 42p. rimasti.


Dovrete fare due manichine uguali.
Nel prossimo post vedremo il dietro.

martedì 3 novembre 2015

Tagliatelle di zucca

L'avevo promessa un'altra ricettina a base di zucca, una di quelle semplici semplici che vanno bene sempre e piacciono a tutti.
Si tratta delle tagliatelle di zucca che poi potrete condire nel solito modo burro e salvia, con la fonduta al castelmagno come le chicche che vi ho già mostrato; o con un bel ragù di salsiccia come suggerito nel numero di Alice del mese di ottobre.
Veniamo agli ingredienti: 200g di purea di zucca, 300g c.a. di farina di semola, 1 uovo.


Come per tutti gli impasti la farina è indicativa e varia a seconda della qualità della farina stessa ( non solo del tipo) e dell'umidità della zucca (io uso le mantovane perchè nel mio orto si sono sempre coltivate quelle).
Ammalgamate bene gli ingredienti e quando avrete un panetto bello sodo avvolgeteelo con la pellicola e mettetelo in frigo a riposare per almeno 30 minuti.


A questo punto potete toglierlo dal frigo e tirare la pasta.

Per il ragù di salsiccia: 1 scalogno, 400g di salsiccia, 1 bicchiere di vino bianco, 1 rametto di rosmarino, 1 foglia di alloro, 2 cucchiai di triplo concentrato di pomodoro, 1 noce di burro, brodo vegetale, parmigiano, sale e pepe.

In una padella fate soffriggere lo scalogno tritato con il burro, aggiungete il rametto di rosmarinoe la salsiccia sgrantata e sbriciolata, sfunate con il vino bianco. Unite il concentrato di pomodoro sciolto in un po' di brodo e l'alloro; fate cuocere a fuoco lento fino a che la salsa non si sarà addensata. Regolate di sale e pepe.

Vi consiglio di provarle queste preparazioni, le dosi sono per 4 persone e come sapete essendo in due in famiglia ne ho sempre due porzioni da congelare, se avete una famiglia più numerosa potete farne di più da mettere via, è comodo in particolare per chi lavora avere già la cena pronta; vi basterà toglierla dal congelatore per avere un menù degno di un ristorante. E' anche un modo alternativo per passare le domeniche o i sabati con i bambini, non portateli al centro commerciale, abituateli a mettere le mani in pasta, lo so che si sporcano e sporcano la cucina, ma vale la pena di insegnargli qualche cosa che in futuro gli tornerà utile.


venerdì 30 ottobre 2015

Bon bon cocco-losi alla Nutella

Halloween è alle porte, personalmente è una ricorrenza che non ho mai sentito di festeggiare, da bambina non l'ho mai fatto e da grande si accavalla sempre con il compleanno di mio marito; quindi se possiamo cerchiamo di trascorrere questi giorni con le nostre famiglie.
Certo amo le zucche, amo i colori dell'autunno ed amo i dolcetti.
Quest'anno poi siamo stati invitati ad una festa da una cara amica qui in paese, ma per i motivi sopra detti non ci saremo, in qualche modo però, ho pensato di partecipare comunque preparando dei dolcetti che faranno spero felici i bambini.
Tempo fa avevo proposto dei bon bon al Rum, ovviamente poco adatti ai bambini perchè in questo caso non sono dolci cotti; così ecco una ricettina simile, ma adatta a loro.


Ingredienti: 250g di biscotti secchi, 150g c.a. Nutella sciolta a bagnomaria, 50g di farina di cocco più altra per spolverare, 40g di latte.

Frullate i biscotti secchi ed unite la farina di cocco, la Nutella sciolta a bagnomaria e 40g di latte, mescolate bene e poi unite la restante quantità di latte.
Ammalgamate bene il tutto e fate delle palline che passerete poi nel cocco per decorazione.
Lasciate riposare in frigo.

Spero piaceranno ai bambini tanto quanto sono piaciuti a me (che a dire la verità ho potuto assaggiarne solo uno, ma me lo sono goduto tanto)!

martedì 27 ottobre 2015

"La signora dei gelsomini" e "Il giardino al chiaro di luna"

Uno dei post  che è di frequente in cima alle classifiche dei più letti è "L'isola delle farfalle",  forse il primo romanzo letto di Corina Bomann, ne sono seguiti altri e qui torniamo agli arretrati di cui già vi accennavo nel post di lettura precedente.
Per il nostro scambio di Natale la carissima Chiara mi ha mandato due belle sorprese ed una di queste era proprio un romanzo di Corina Bomann "Il giardino al chiaro di Luna", di recente invece, ho chiesto alla biblioteca un altro dei suoi romanzi "La signora dei gelsomini", partirò proprio da questo che è l'ultimo che ho letto.



Il sogno d'amore di Melanie sta finalmente per realizzarsi: presto sposerà Robert, l'uomo che ama da sempre. Ma il destino sembra aver deciso diversamente: Robert rimane vittima di un terribile incidente e cade in coma. Devastata dal dolore, Melanie mette da parte la sua carriera di fotografa per rifugiarsi nella villa di campagna della bisnonna Hannah. A 96 anni, Hannah sa bene quali terribili prove può riservare l'esistenza, e decide di raccontare alla nipote la sua storia, accompagnando Melanie in un viaggio avventuroso e affascinante: dall'infanzia nell'esotica Saigon, dove Hannah fu separata dall'amata sorella adottiva, alla giovinezza nella Berlino degli anni Venti, dove vivrà un amore grande e impossibile, per poi cercare un nuovo inizio a Parigi come disegnatrice di cappelli. Una vita piena e drammatica, costellata di perdite ma anche di doni inaspettati: perché il segreto di Hannah è aver avuto la forza di non arrendersi mai. Riuscirà Melanie a trovare il coraggio di seguire le orme della nonna? È possibile ricominciare a lottare, quando la vita sembra averti strappato tutto quello che ami? 

La vicenda che più coinvolge è sicuramente quella di Hannah donna coraggiosa che impara dai suoi errori e con la capacità di non arrendersi mai . Ben descritti sono anche i luoghi che danno sfondo alle vicende, Saigon, Parigi, Berlino, tutte location suggestive. Un romanzo coinvolgenete e ben strutturato, un'lettura veloce senza pretese, ma con la capacità di attrarre il lettore di pagina in pagina.
 




 Mentre la neve ricopre Berlino con il suo manto candido, la giovane antiquaria Lilly Kaiser osserva i passanti transitare davanti alla vetrina del negozio, in attesa di rientrare finalmente a casa. A un certo punto, però, un uomo anziano varca la soglia e le consegna un prezioso violino, sostenendo che le appartiene. Scossa da quella visita, Lilly apre la custodia e trova uno spartito dal titolo "Giardino al chiaro di luna". La curiosità cresce, insieme all'attrazione per quell'antico strumento. Con la complicità di Ellen, amica d'infanzia ed esperta restauratrice, e di Gabriel, affascinante musicologo, Lilly inizierà un viaggio che la porterà prima a Londra, poi in Italia, e infine nella lontana e selvaggia isola di Sumatra, sulle tracce di due enigmatiche violiniste scomparse molti anni prima. Quale segreto si nasconde nella storia del violino? Per quale motivo è finito nelle sue mani? E cosa ha a che fare tutto questo con lei? 

Questo è il bel regalo che mi ha fatto Chiara lo scorso Natale ed anche questo romanzo si è rivelato una piacevole lettura, non spaventatevi per il numero di pagine, lo si legge in pochi giorni proprio perchè leggero e scorrevole.
La vicenda comincia con un mistero da svelare e la protagonista ci farà conoscere una serie di personaggi e di luoghi  che l'aiuteranno in questo.
Spero di avervi dato dei buoni suggerimente per le vostre prossime letture davanti al caminetto.
 

giovedì 22 ottobre 2015

Una nuova sfida

A volte servono le sfide, abbandonare le vecchie abitudini serve per ampliare le nostre conoscenze, è stato così quando ho imparato a lavorare ai 4 ferri, è stato così quando ho cominciato a lavorare alle scarpine per i bimbi; sono tutte nuove tecniche che si sommano a quelle vecchie e che permettono di fare sempre meglio.
La sfida di questo periodo sarà un coprifasce che viene lavorato nei vari pezzi che vengono lasciati in sospeso per poi essere assemblati insieme facendo la lavorazione dello sprone.
Lo dico spesso perchè ne sono fortemente convinta, i lavori per i bimbi non sono necessariamente più semplici, anzi, le numerose diminuzioni li rendono spesso più ostici, il bello è però di poter finire velocemente e di vedere in breve i risultati ed affinare nuove tecnoche che potranno poi essere usate anche in altre sedi.
Il modello è di un vecchio numero di Lana & Bimbi che però si trova ancora facilmente nelle edicole che vendono i "Quaderni di Mani di fata".


E' un numero che amo particolarmente, in passato ho copiato molti modelli per fare dei pensieri alle amiche in dolce attesa.
Il modello è questo:


E per facilitarmi vi posterò le spiegazioni delle varie parti di volta in volta.


Per un coprifasce per bimbi di 1 mese vi serviranno 150g di lana "Canetta specialbaby" verde acqua e un paio di ferri n°2 1/2.
Io per la verità ho la mano molto stretta quindi uso dei ferri n° 3 e della lana "Delicata Baby" della Mondial ( mi piacciono molto i filati di Canetta, ma per comodità ho trovato questa al Gic che è altrettanto bella, così non me la sono fatta spedire).


Il campione: 31p. =10cm di larghezza
Per il davanti avviare 82 maglie ed eseguire 6 ferri a maglia rasata.
7° ferro: 2 dir. *1 gett., 2 ass.* ripetere da *a* per tutto il ferro 2 dir.
8° ferro rovescio, dal 9° al 14° maglia rasata
(Così si ottiene il bordino a dente di gatto)


Ora si fa la lavorazione a foretti che si esegue nell'identico modo: 2dir. *1 gett., 2ass.* per tutto il ferro 2 dir.
Si lavora a maglia rasata fino a cm 15 dove per la raglan  internamente ai primi e agli ultimi due punti diminuisco 1p ogni 2 ferri per 6 volte.
Per diminuire un punto all'inizio del ferro faccio 2 ass. a dir. , alla fine 1 acc.
Terminata la raglan, eseguito un ferro sul dir. del lavoro lascio in sospeso i 70 p. rimasti.


Queste sono le spiegazioni per il diritto del lavoro, nel prossimo tutorial faremo insieme le manichine .

martedì 13 ottobre 2015

Bambi e Dalmatian baby

Con calma cerco di rimettermi in pari con tutto, libri, ricami, viaggi, ricette, sono tante le cose che condivido nel mio angolo creativo e tante le cose che faccio e non riesco a condividere, ma ci sto mettendo tanto impegno.
Tempo fa una mia cara amica, mi ha chiesto di commissionarle un altro baby cape.
Uno lo aveva già regalato ad una sua collega e visto il successo riscosso ha deciso di fare il bis, inizialmente era partita con l'idea di fare ancora la coccinella, ma ho pensato di suggerirle di cambiare soggetto visto che le amiche si conoscono, il bello di un articolo ricamato è proprio nell'unicità del ricamo stesso e poi i ricami per bambini sono così tanti e tutti belli che credo sia un peccato non approfittarne.
Visto che il bambino nascerà a novembre le ho consigliato un motivo che richiami l'inverno.


Non le conto più ormai le volte che ho fatto questi animal baby, ma va bene così, continuano a piacere  ed onestamente io odio le scritte ed i nomi, mi sanno di qualcosa per riempire lo spazio e basta.
Verrà confezionato con uno sbieco a quadretti bianchi e rossi.
Un altro baby cape fatto di recente e che ancora non vi avevo mostrato è il dalmata.


Questi bellissimi supporti io li acquisto al Gic Moda, se vi interessa ed ancora non lo avete fatto potete iscrivervi al gruppo facebook: https://www.facebook.com/groups/826491697384642/?fref=ts i
Per il momento vi ho mostrato un po' di crocette, alla prossima.


martedì 6 ottobre 2015

Una canzone quasi dimenticata

Sono ancora terribilmente in arretrato con i miei racconti, ma il tempo è quello che è e cerco di fare del mio meglio per condividere con voi le esperienze positive.
Il clime è ormai autunnale, i miei genitori ed i miei suoceri accendono già stufa e camino, mentre noi per il momento resistiamo, il bello di avere una casa nuova è l'isolamento di porte, finestre e pareti che ci permettono ancora di avere una temperaturea di 23° nonostante fuori piova ed il cielo sia grigio, quasi invernale.
Già da diverse settimane ho cominciato a preparare il giardino per l'inverno, ho cimato e legato il rosmarino, tolto gli ultimi girasoli che con le piogge di questi giorni avevano piegato i loro steli fino quasi a cadere sul prato, ho tolto i divanetti e riposto i cuscini; per il prossimo anno spero di riuscire a ricamarne di nuovi, il postino ed il giardiniere di EMS cominciano ad essere sbiaditi.
Così eccomi qui di sera, mentre mio marito crolla sul divano e la nostra cagnolina ronfa sul letto a scrivere questi post, a leggere e lavorare.
Oggi vi parlerò di un romanzo che mi ha catturata come non succedeva da tempo.

 In questa  foto potete notare la mia lettrice dalle grandi orecchie.

La vita appartata che la quattordicenne Mitzy Hatcher trascorre in un tranquillo paesino del Dorset cambia completamente il giorno in cui il famoso pittore Charles Aubrey decide di trascorrere le estati lì assieme alle figlie e alla sua compagna, Celeste. Dopo aver fatto amicizia con la giovane Delphine, Mitzy si rende conto che è affascinata dal padre dell'amica, il quale, colpito dal suo aspetto selvaggio e originale, inizia a ritrarla. La famiglia Aubrey torna ogni anno e Mitzy vive in attesa del loro arrivo, ma la sua ossessione per Charles cresce fino a raggiungere il culmine nel 1939, quando la ragazza avvelena Élodie, la sorella minore di Delphine, e Celeste. La famiglia Aubrey è distrutta per sempre e Charles decide di partire per la guerra. Mitzy invece resta e, nonostante i sensi di colpa, giura a se stessa che non rivelerà mai a nessuno la verità sull'accaduto... Molti anni dopo, il giovane gallerista d'arte Zach Gilchrist si imbatte per caso in un quadro di Charles Aubrey e rimane talmente colpito dall'intensità di quei tratti che decide di andare nel Dorset per fare luce sui fatti angoscianti che caratterizzarono gli ultimi anni di vita del pittore. 

Di Katherine Webb avevo già letto "L'eredità segreta" che la carissima Chiara mi aveva regalato qualche anno fa per il solito sccambio di Natale ( e qui mi accorgo che sono ancora in arretrato con i bellissimi due libri che mi ha regalato lo scorso anno accompagnati da un fantastico segnalibro) e mi era piaciuto molto, "Una canzone quasi dimenticata" l'ho addirittura preferito.
Un libro ricco di phatos dall'inizio alla fine, un crescendo di emozioni.
Gode della suspance di un romanzo giallo tante sono le domande che di pagina in pagina si presentano al lettore e che solo alla fine si dipanano svelando una storia legata al passato, ma che coinvolge anche il presente.
Descrittivo e capace di far vivere i paesaggi ed i personaggi, capace di far sentire lo sferzare del vento nella solitaria brughiera, il gelo dell'acqua, il calore del pub dove Zach torna ogni sera, ed i profumi che aleggiano nell'aria.
Un libro che nelle ultime sue pagine si fa divorare e che sicuramente amerete in queste tristi giornate autunnali.

domenica 4 ottobre 2015

Chicche di zucca e Castelmagno

Il simbolo dell'autunno credo siano innegabilmente le zucche, quando l'orto ci regala le prime è una vera festa, ma per  una famiglia di due persone una zucca, per piccola che sia è sempre e comunque troppo grande per essere consumata in una preparazione; così con i primi freddi arriva anche la voglia di accendere il forno ed ogni settimana c'è pronta una ricetta per poterla usare.
Il primo è il risotto, troppo buono, vale la pena di aspettare tutto l'anno per poterne godere nelle nebbiose giornate autunnali, poi ci sono gli gnocchi, i tortelli ed anche i dolci; vogliamo poi farci mancare un po' di purea nel minestrone!?!
La ricetta di oggi è tratta da un vecchio numero di Alice Cucina di novembre, si tratta di chicche di zucca con il Castelamgno che può essere sostituito da del Parmigiano e per condimento burro e salvia, ma vi consiglio di provarla così come l'ha proposta Daniele Persegani; scommetto che vi piacerà.
Questa volta non ho fatto la foto delle mia preparazione, non è semplice impastare, fare i salamini con le mani sporche e fotografare; così ho sfruttato la bella pagina del giornale che sicuramente vi ispirerà tantissimo.


 Ingredienti per 4 persone: 400g di Castelmagno grattugiato, 500g di patate lessate e schiacciate, 300g di polpa di zucca già cotta in forno e schiacciata, 1 uovo, 280g c.a. di farina, 1/2 bicchiere di latte, 50g di burro, 50g di mandorle a lamelle, noce moscata, sale e pepe.

Fare i cestini di Castelmagno: Distribuire 200g di Castelmagno in 4 dischi su carta da forno, far cuocere a 180° per 8/10 minuti, sfornare e adagiare i dischi su delle coppette rovesciate e far raffreddare.

Impastare le chicche:  raccogliere sulla spianatoia la farina, le patate, la zucca, 60g di Castelmagno, l'uovo, un pizzico di sale e la noce moscata; impastate fino ad ottenere un panetto omogeneo, regolate la farina a seconda della necessità (non impastate mai le patate e la zucca caldi altrimenti servirà troppa farina ed il gusto degli gnocchi cambierà).
Ricavate tanti cilindretti e tagliate i tocchetti che saranno le chicche, io li passo sempre nella forchetta e faccio gli gnocchi che raccolgono meglio il condimento.

Preparare la fonduta: Versare in una casseruola il latte ed il burro, il Castelmagno rimanente e fare fondere a fuoco basso. Intanto tostate le mandorle a lamelle in padella.

Lessate le chicche e servitele con il condimento nei cestini con il condimento e le mandorle; se vi dovessero risultare troppo asciutte, quando condite aggiungete un paio di cucchiai di acqua di cottura. 

E'  una ricetta semplice ed economica, ma che vi farà fare sicuramente una bellissima figura.

mercoledì 30 settembre 2015

Triangolo a Rodi

Mi sono accorta che da una vita non scrivo di libri, l'ultima recensione risale forse alla scorsa primavera, ma i libri continuano a fare parte della mia giornata. Non c'è giorno in cui io non legga almeno una pagina, ma di solito leggo almeno un capitolo.
Così ho pensato di unire il racconto delle mie vacanze a Rodi alla recensione di uno dei racconti di Poirot, intitolato proprio "triangolo a Rodi".
Intanto "Triangolo a Rodi" fa parte di una raccolta di quattro racconti intitolata proprio "Quattro casi per Hercule Poirot", che nulla hanno da invidiare ad un romanzo, suspance e mistero avvolgono le vacanze che Poirot ha pensato di fare in Italia (si ovviamente non si sta parlando del 2015, ma voi  conoscete bene di sicuro la bibliografia di Agatha Christie vero!?!).
Se avete la possibilità di vederne anche il film vi sarà facile perdervi nel fascino dell'isola; molte delle scene sono ambientate nella città vecchia di Rodi che è a ragion veduta è considerata dall'U.N.E.S.C.O. patrimonio dell'umanita.


Le antiche mura sono ben conservate, così come il resto della città vecchia e visitabili in orari a mio avviso un po' discutibili, dalle 12.00 alle 15.30; bottiglia d'acqua, cappellino e protezione totale potrebbero fare la differenza tra la vita e la morte al mese di luglio.
 Dopo esserci stati, tutte le immagini del film e le suggestioni del racconto ci hanno riportati alle strade che anche noi abbiamo percorso.


Altra importante location del film, sono le therme di Kalithea un piccolo gioiello in cui sono stati ambientati anche  molti altri film.
Il racconto comincia proprio con Poirot in vacanza a prendere il sole su una spiaggia che nel film è quella di Kalithea.


 Il tema è quello del triangolo amoroso che porterà all'omicidio, neppure in vacanza il nostro Poirot potrà riposare le sue cellule grige.
Come già anticipavo si tratta di un racconto meravigliosamente strutturato, ricco della suspance che troviamo nei romanzi, quindi non vi anticipo altro e vi invito a leggerlo.
Quello di oggi è stato solo un inizio e più avanti scriverò ancora delle nostre belle vacanze; così ci sarà ancora un po' di colore e calore per scaldare i lunghi e tristi pomeriggi autunnali.

martedì 22 settembre 2015

Bluebell the end

L'ho finita da qualche settimana dopo averla accantonata mille volte e solo ora riesco a pubblicarne il post che in realtà avevo scritto tempo fa.
Noterete che le perline non sono sistemate come da schema originale, questo perchè ho usato un tessuto con trama più stretta rispetto i 32ct che di solito consigliano per questa fata; quindi essendo il tessuto più piccolo mi sono trovata in difficoltà con le perline.
In realtà l'effetto non mi dispiace, voi che ne dite?


Queste Pixie hanno dimensioni inferiori rispetto alle normali dame Mirabilia, ma l'effetto resta notevole, anche la difficoltà non è da sottovalutare perchè sono veramente ricchissime di materiali speciali.

lunedì 7 settembre 2015

Torta di ricotta, nocciole e gocce di cioccolato

Era da molto che non avevo la possibilità di sfornare dolci come in questo periodo.
In realtà io continuo a moderarne il consumo perchè se mi lasciassi andare tornerei tranquillamente a fare e mangiare una torta a settimana, con risultati catastrofici sulla mia linea e sulla mia salute, ma ogni tanto c'è qualche scusa per festeggiare a dovere .
L'occasione è stata quella di andare a trovare una cara amica che vedo troppo di rado, i km e gli impegni non ci aiutano a vederci come vorremmo, ma alla fine mi dico che non è tanto la quantità, quanto la qualità del tempo passato insieme.
Questa è la torta


300g di farina, 100g di farina di nocciole, 300g di zucchero, 300g di ricotta, 100g di gocce di cioccolato, 100g di burro.

Montare le uova con lo zucchero, quando il composta sarà spumoso aggiungere le farine, ammalgamare bene ed aggiungere, la ricotta ed il burro a tocchetti, alla fine le gocce di cioccolata.
Infornare per 50 minuti c.a. a 180°.

 Sarei dovuta andare da lei già molto tempo fa per ritirare un sottopentola che le avevo fatto dipingere su  porcellana.
Non amo avere moltissime cose in casa, ma quelle che ho mi piace che siano di qualità,  in particolare se si tratta di cose che rimangono in mostra nel 90% del tempo e nel restante vengono usate per le occasioni speciali; così approfitto sempre del suo talento.
Ho evitato di fare una lista nozze proprio per non avere roba dozzinale, dallo scarso utilizzo, ma dal prezzo spropositato.
Non ci pentiremo mai di aver fatto una lista viaggio come si deve, aiutati da un'agenzia che ha saputo rispondere in pieno alle nostre esigenze ed ora poco per volta mi prendo ciò che mi manca o desidero.
Le fate in casa nostra sono una costante, non solo nei miei ricami, ma anche come ornamenti, così le ho chiesto di riprodurre una fata di Joan Elliot disegnatrice che amo molto, ma di cui ancora non ho fatto nulla.


La Sweet Pea ora è posizionata in mostra nel ripiano centrale della credenza  e per il futuro ho in previsione di ricamare la Iris.


Non sarà certo a breve, ma mi sono portata avanti acquistando lo schema ed i filati, quando capiterà prenderò i materiali speciali ed  un bel tessuto sfumato.
Di buoni propositi per il futuro ne tantissimi, ma poco per volta dovrò prima terminare i lavori iniziati.


martedì 1 settembre 2015

I ricami in piazza

Sono ancora emozionata ed un tantino confusa, domenica è stata una bellissima giornata.
Tempo fa mi lamentavo che le manifestazioni sono tutte uguali, non si vedono più mostre o concorsi dove si partecipi mostrando di avere delle qualità che non siano fisiche, al massimo ciò che si richiede è di saper fare una foto e di saperla manipolare.
Neanche il tempo di dirlo ed il negozio Gic Moda,del paese di fianco al mio organizza una mostra/ concorso di ricamo, così eccomi a partecipare con entusiasmo e ad invitare le amiche a fare lo stesso.
Il risultato è stata un pomeriggio a guardare meraviglie, non solo a punto croce, ma tutte le tecniche del ricamo.
Vi anticipo, io sono arrivata terza con la mia Petal Fairy di Mirabilia, non so se sia il mio miglior ricamo, ma è sicuramente quella a cui sono più legata.


Non vi nego che ci è mancata molto la sua presenza in soggiorno in questo periodo.


 Qui la vedete in mostra.


Il secondo ricamo che ho presentato è stata la fatina dell'autunno di Passione Ricamo, ve la ricordate?


Eccola qui in mezzo ad altri ricami con il numero 26.


Sono orgogliosissima di questo terzo posto perchè i ricami presentati erano molto belli, insomma non  la solita mostra di arazzi che sanno di muffa.
La vincitrice ha partecipato con una bellissima tovaglia al tombolo.


Trovo sia un lavoro estremamente fine.
Ovviamente la mia attenzione è stata colpita dai quadri a punto croce ed in particolare il secondo classificato l'ho ammirato da tutte le angolazioni perchè sarà il mio prossimo Mirabilia, ho già tutto l'occorrente, ma prima devo finire tutti gli altri.


Bellissima!!!
Un premio speciale è stato assegnato a chi partecipava da fuori provincia ed è andato all'unico uomo tra tante donne per un quadro bellissimo, anche se io ad essere sincera ho votato per un altro dei suoi lavori (certo è difficile votare tra tante meraviglie).


Ora vi mostro la mia preferita tra le opere di Giovanni.


Per ultimo, ma non meno bello uno dei miei ricami preferiti.


Insomma con tutte queste meraviglie in concorso sono più che soddisfatta del mio terzo posto ed oggi sulla Provincia Pavese è anche uscito un articolo a noi dedicato.


Sarebbe bello vedere più spesso mostre così, credo che aiutino molto ad incentivare il lavoro artigianale, ma non devo parlare troppo forte; chissà che Silvia (la titolare del Gic) non stia già pensando ad un'edizione speciale per Natale!?!