Tutte le mie xxx

venerdì 30 ottobre 2015

Bon bon cocco-losi alla Nutella

Halloween è alle porte, personalmente è una ricorrenza che non ho mai sentito di festeggiare, da bambina non l'ho mai fatto e da grande si accavalla sempre con il compleanno di mio marito; quindi se possiamo cerchiamo di trascorrere questi giorni con le nostre famiglie.
Certo amo le zucche, amo i colori dell'autunno ed amo i dolcetti.
Quest'anno poi siamo stati invitati ad una festa da una cara amica qui in paese, ma per i motivi sopra detti non ci saremo, in qualche modo però, ho pensato di partecipare comunque preparando dei dolcetti che faranno spero felici i bambini.
Tempo fa avevo proposto dei bon bon al Rum, ovviamente poco adatti ai bambini perchè in questo caso non sono dolci cotti; così ecco una ricettina simile, ma adatta a loro.


Ingredienti: 250g di biscotti secchi, 150g c.a. Nutella sciolta a bagnomaria, 50g di farina di cocco più altra per spolverare, 40g di latte.

Frullate i biscotti secchi ed unite la farina di cocco, la Nutella sciolta a bagnomaria e 40g di latte, mescolate bene e poi unite la restante quantità di latte.
Ammalgamate bene il tutto e fate delle palline che passerete poi nel cocco per decorazione.
Lasciate riposare in frigo.

Spero piaceranno ai bambini tanto quanto sono piaciuti a me (che a dire la verità ho potuto assaggiarne solo uno, ma me lo sono goduto tanto)!

martedì 27 ottobre 2015

"La signora dei gelsomini" e "Il giardino al chiaro di luna"

Uno dei post  che è di frequente in cima alle classifiche dei più letti è "L'isola delle farfalle",  forse il primo romanzo letto di Corina Bomann, ne sono seguiti altri e qui torniamo agli arretrati di cui già vi accennavo nel post di lettura precedente.
Per il nostro scambio di Natale la carissima Chiara mi ha mandato due belle sorprese ed una di queste era proprio un romanzo di Corina Bomann "Il giardino al chiaro di Luna", di recente invece, ho chiesto alla biblioteca un altro dei suoi romanzi "La signora dei gelsomini", partirò proprio da questo che è l'ultimo che ho letto.



Il sogno d'amore di Melanie sta finalmente per realizzarsi: presto sposerà Robert, l'uomo che ama da sempre. Ma il destino sembra aver deciso diversamente: Robert rimane vittima di un terribile incidente e cade in coma. Devastata dal dolore, Melanie mette da parte la sua carriera di fotografa per rifugiarsi nella villa di campagna della bisnonna Hannah. A 96 anni, Hannah sa bene quali terribili prove può riservare l'esistenza, e decide di raccontare alla nipote la sua storia, accompagnando Melanie in un viaggio avventuroso e affascinante: dall'infanzia nell'esotica Saigon, dove Hannah fu separata dall'amata sorella adottiva, alla giovinezza nella Berlino degli anni Venti, dove vivrà un amore grande e impossibile, per poi cercare un nuovo inizio a Parigi come disegnatrice di cappelli. Una vita piena e drammatica, costellata di perdite ma anche di doni inaspettati: perché il segreto di Hannah è aver avuto la forza di non arrendersi mai. Riuscirà Melanie a trovare il coraggio di seguire le orme della nonna? È possibile ricominciare a lottare, quando la vita sembra averti strappato tutto quello che ami? 

La vicenda che più coinvolge è sicuramente quella di Hannah donna coraggiosa che impara dai suoi errori e con la capacità di non arrendersi mai . Ben descritti sono anche i luoghi che danno sfondo alle vicende, Saigon, Parigi, Berlino, tutte location suggestive. Un romanzo coinvolgenete e ben strutturato, un'lettura veloce senza pretese, ma con la capacità di attrarre il lettore di pagina in pagina.
 




 Mentre la neve ricopre Berlino con il suo manto candido, la giovane antiquaria Lilly Kaiser osserva i passanti transitare davanti alla vetrina del negozio, in attesa di rientrare finalmente a casa. A un certo punto, però, un uomo anziano varca la soglia e le consegna un prezioso violino, sostenendo che le appartiene. Scossa da quella visita, Lilly apre la custodia e trova uno spartito dal titolo "Giardino al chiaro di luna". La curiosità cresce, insieme all'attrazione per quell'antico strumento. Con la complicità di Ellen, amica d'infanzia ed esperta restauratrice, e di Gabriel, affascinante musicologo, Lilly inizierà un viaggio che la porterà prima a Londra, poi in Italia, e infine nella lontana e selvaggia isola di Sumatra, sulle tracce di due enigmatiche violiniste scomparse molti anni prima. Quale segreto si nasconde nella storia del violino? Per quale motivo è finito nelle sue mani? E cosa ha a che fare tutto questo con lei? 

Questo è il bel regalo che mi ha fatto Chiara lo scorso Natale ed anche questo romanzo si è rivelato una piacevole lettura, non spaventatevi per il numero di pagine, lo si legge in pochi giorni proprio perchè leggero e scorrevole.
La vicenda comincia con un mistero da svelare e la protagonista ci farà conoscere una serie di personaggi e di luoghi  che l'aiuteranno in questo.
Spero di avervi dato dei buoni suggerimente per le vostre prossime letture davanti al caminetto.
 

giovedì 22 ottobre 2015

Una nuova sfida

A volte servono le sfide, abbandonare le vecchie abitudini serve per ampliare le nostre conoscenze, è stato così quando ho imparato a lavorare ai 4 ferri, è stato così quando ho cominciato a lavorare alle scarpine per i bimbi; sono tutte nuove tecniche che si sommano a quelle vecchie e che permettono di fare sempre meglio.
La sfida di questo periodo sarà un coprifasce che viene lavorato nei vari pezzi che vengono lasciati in sospeso per poi essere assemblati insieme facendo la lavorazione dello sprone.
Lo dico spesso perchè ne sono fortemente convinta, i lavori per i bimbi non sono necessariamente più semplici, anzi, le numerose diminuzioni li rendono spesso più ostici, il bello è però di poter finire velocemente e di vedere in breve i risultati ed affinare nuove tecnoche che potranno poi essere usate anche in altre sedi.
Il modello è di un vecchio numero di Lana & Bimbi che però si trova ancora facilmente nelle edicole che vendono i "Quaderni di Mani di fata".


E' un numero che amo particolarmente, in passato ho copiato molti modelli per fare dei pensieri alle amiche in dolce attesa.
Il modello è questo:


E per facilitarmi vi posterò le spiegazioni delle varie parti di volta in volta.


Per un coprifasce per bimbi di 1 mese vi serviranno 150g di lana "Canetta specialbaby" verde acqua e un paio di ferri n°2 1/2.
Io per la verità ho la mano molto stretta quindi uso dei ferri n° 3 e della lana "Delicata Baby" della Mondial ( mi piacciono molto i filati di Canetta, ma per comodità ho trovato questa al Gic che è altrettanto bella, così non me la sono fatta spedire).


Il campione: 31p. =10cm di larghezza
Per il davanti avviare 82 maglie ed eseguire 6 ferri a maglia rasata.
7° ferro: 2 dir. *1 gett., 2 ass.* ripetere da *a* per tutto il ferro 2 dir.
8° ferro rovescio, dal 9° al 14° maglia rasata
(Così si ottiene il bordino a dente di gatto)


Ora si fa la lavorazione a foretti che si esegue nell'identico modo: 2dir. *1 gett., 2ass.* per tutto il ferro 2 dir.
Si lavora a maglia rasata fino a cm 15 dove per la raglan  internamente ai primi e agli ultimi due punti diminuisco 1p ogni 2 ferri per 6 volte.
Per diminuire un punto all'inizio del ferro faccio 2 ass. a dir. , alla fine 1 acc.
Terminata la raglan, eseguito un ferro sul dir. del lavoro lascio in sospeso i 70 p. rimasti.


Queste sono le spiegazioni per il diritto del lavoro, nel prossimo tutorial faremo insieme le manichine .

martedì 13 ottobre 2015

Bambi e Dalmatian baby

Con calma cerco di rimettermi in pari con tutto, libri, ricami, viaggi, ricette, sono tante le cose che condivido nel mio angolo creativo e tante le cose che faccio e non riesco a condividere, ma ci sto mettendo tanto impegno.
Tempo fa una mia cara amica, mi ha chiesto di commissionarle un altro baby cape.
Uno lo aveva già regalato ad una sua collega e visto il successo riscosso ha deciso di fare il bis, inizialmente era partita con l'idea di fare ancora la coccinella, ma ho pensato di suggerirle di cambiare soggetto visto che le amiche si conoscono, il bello di un articolo ricamato è proprio nell'unicità del ricamo stesso e poi i ricami per bambini sono così tanti e tutti belli che credo sia un peccato non approfittarne.
Visto che il bambino nascerà a novembre le ho consigliato un motivo che richiami l'inverno.


Non le conto più ormai le volte che ho fatto questi animal baby, ma va bene così, continuano a piacere  ed onestamente io odio le scritte ed i nomi, mi sanno di qualcosa per riempire lo spazio e basta.
Verrà confezionato con uno sbieco a quadretti bianchi e rossi.
Un altro baby cape fatto di recente e che ancora non vi avevo mostrato è il dalmata.


Questi bellissimi supporti io li acquisto al Gic Moda, se vi interessa ed ancora non lo avete fatto potete iscrivervi al gruppo facebook: https://www.facebook.com/groups/826491697384642/?fref=ts i
Per il momento vi ho mostrato un po' di crocette, alla prossima.


martedì 6 ottobre 2015

Una canzone quasi dimenticata

Sono ancora terribilmente in arretrato con i miei racconti, ma il tempo è quello che è e cerco di fare del mio meglio per condividere con voi le esperienze positive.
Il clime è ormai autunnale, i miei genitori ed i miei suoceri accendono già stufa e camino, mentre noi per il momento resistiamo, il bello di avere una casa nuova è l'isolamento di porte, finestre e pareti che ci permettono ancora di avere una temperaturea di 23° nonostante fuori piova ed il cielo sia grigio, quasi invernale.
Già da diverse settimane ho cominciato a preparare il giardino per l'inverno, ho cimato e legato il rosmarino, tolto gli ultimi girasoli che con le piogge di questi giorni avevano piegato i loro steli fino quasi a cadere sul prato, ho tolto i divanetti e riposto i cuscini; per il prossimo anno spero di riuscire a ricamarne di nuovi, il postino ed il giardiniere di EMS cominciano ad essere sbiaditi.
Così eccomi qui di sera, mentre mio marito crolla sul divano e la nostra cagnolina ronfa sul letto a scrivere questi post, a leggere e lavorare.
Oggi vi parlerò di un romanzo che mi ha catturata come non succedeva da tempo.

 In questa  foto potete notare la mia lettrice dalle grandi orecchie.

La vita appartata che la quattordicenne Mitzy Hatcher trascorre in un tranquillo paesino del Dorset cambia completamente il giorno in cui il famoso pittore Charles Aubrey decide di trascorrere le estati lì assieme alle figlie e alla sua compagna, Celeste. Dopo aver fatto amicizia con la giovane Delphine, Mitzy si rende conto che è affascinata dal padre dell'amica, il quale, colpito dal suo aspetto selvaggio e originale, inizia a ritrarla. La famiglia Aubrey torna ogni anno e Mitzy vive in attesa del loro arrivo, ma la sua ossessione per Charles cresce fino a raggiungere il culmine nel 1939, quando la ragazza avvelena Élodie, la sorella minore di Delphine, e Celeste. La famiglia Aubrey è distrutta per sempre e Charles decide di partire per la guerra. Mitzy invece resta e, nonostante i sensi di colpa, giura a se stessa che non rivelerà mai a nessuno la verità sull'accaduto... Molti anni dopo, il giovane gallerista d'arte Zach Gilchrist si imbatte per caso in un quadro di Charles Aubrey e rimane talmente colpito dall'intensità di quei tratti che decide di andare nel Dorset per fare luce sui fatti angoscianti che caratterizzarono gli ultimi anni di vita del pittore. 

Di Katherine Webb avevo già letto "L'eredità segreta" che la carissima Chiara mi aveva regalato qualche anno fa per il solito sccambio di Natale ( e qui mi accorgo che sono ancora in arretrato con i bellissimi due libri che mi ha regalato lo scorso anno accompagnati da un fantastico segnalibro) e mi era piaciuto molto, "Una canzone quasi dimenticata" l'ho addirittura preferito.
Un libro ricco di phatos dall'inizio alla fine, un crescendo di emozioni.
Gode della suspance di un romanzo giallo tante sono le domande che di pagina in pagina si presentano al lettore e che solo alla fine si dipanano svelando una storia legata al passato, ma che coinvolge anche il presente.
Descrittivo e capace di far vivere i paesaggi ed i personaggi, capace di far sentire lo sferzare del vento nella solitaria brughiera, il gelo dell'acqua, il calore del pub dove Zach torna ogni sera, ed i profumi che aleggiano nell'aria.
Un libro che nelle ultime sue pagine si fa divorare e che sicuramente amerete in queste tristi giornate autunnali.

domenica 4 ottobre 2015

Chicche di zucca e Castelmagno

Il simbolo dell'autunno credo siano innegabilmente le zucche, quando l'orto ci regala le prime è una vera festa, ma per  una famiglia di due persone una zucca, per piccola che sia è sempre e comunque troppo grande per essere consumata in una preparazione; così con i primi freddi arriva anche la voglia di accendere il forno ed ogni settimana c'è pronta una ricetta per poterla usare.
Il primo è il risotto, troppo buono, vale la pena di aspettare tutto l'anno per poterne godere nelle nebbiose giornate autunnali, poi ci sono gli gnocchi, i tortelli ed anche i dolci; vogliamo poi farci mancare un po' di purea nel minestrone!?!
La ricetta di oggi è tratta da un vecchio numero di Alice Cucina di novembre, si tratta di chicche di zucca con il Castelamgno che può essere sostituito da del Parmigiano e per condimento burro e salvia, ma vi consiglio di provarla così come l'ha proposta Daniele Persegani; scommetto che vi piacerà.
Questa volta non ho fatto la foto delle mia preparazione, non è semplice impastare, fare i salamini con le mani sporche e fotografare; così ho sfruttato la bella pagina del giornale che sicuramente vi ispirerà tantissimo.


 Ingredienti per 4 persone: 400g di Castelmagno grattugiato, 500g di patate lessate e schiacciate, 300g di polpa di zucca già cotta in forno e schiacciata, 1 uovo, 280g c.a. di farina, 1/2 bicchiere di latte, 50g di burro, 50g di mandorle a lamelle, noce moscata, sale e pepe.

Fare i cestini di Castelmagno: Distribuire 200g di Castelmagno in 4 dischi su carta da forno, far cuocere a 180° per 8/10 minuti, sfornare e adagiare i dischi su delle coppette rovesciate e far raffreddare.

Impastare le chicche:  raccogliere sulla spianatoia la farina, le patate, la zucca, 60g di Castelmagno, l'uovo, un pizzico di sale e la noce moscata; impastate fino ad ottenere un panetto omogeneo, regolate la farina a seconda della necessità (non impastate mai le patate e la zucca caldi altrimenti servirà troppa farina ed il gusto degli gnocchi cambierà).
Ricavate tanti cilindretti e tagliate i tocchetti che saranno le chicche, io li passo sempre nella forchetta e faccio gli gnocchi che raccolgono meglio il condimento.

Preparare la fonduta: Versare in una casseruola il latte ed il burro, il Castelmagno rimanente e fare fondere a fuoco basso. Intanto tostate le mandorle a lamelle in padella.

Lessate le chicche e servitele con il condimento nei cestini con il condimento e le mandorle; se vi dovessero risultare troppo asciutte, quando condite aggiungete un paio di cucchiai di acqua di cottura. 

E'  una ricetta semplice ed economica, ma che vi farà fare sicuramente una bellissima figura.