Tutte le mie xxx

venerdì 18 ottobre 2013

E l'eco rispose

Molti anni fa scoprii per caso in biblioteca "Il cacciatore di aquiloni", all'inizio quel libro non fu molto pubblicizzato, ma il passaparola dei lettori riuscì in breve tempo a mandarlo in cima alle classifiche dei romanzi più letti.
Successivamente conobbe la popolarità tanto che ne fecero anche un film, io sono stata tra le forunate lettrici che spinta dall'entusiasmo lo consigliarono, lo regalarono e corsero subito ad acquistare il secondo libro di Khaled Husseini(io lo presi dalla biblioteca, ma successe quasi subito rispetto alla sua pubblicazione) "mille splendidi soli".
Sulla scia di questi romanzi ne lessi tantissimi ambientati nel medio oriente, ci fu propio un periodo in cui cercavo ogni libro che avesse l'Afghanistan come scenario.
Ovvio che aspettavo di leggere questo terzo romanzo ed ora a prestarmelo è stato mio zio Gianni, il quale è una fonte inesauribile di prestiti librari; purtroppo però questo libro non ha risosso lo stesso successo dei due precedenti.


 Sulla strada che dal piccolo villaggio di Shadbagh porta a Kabul, viaggiano un padre e due bambini. Sono a piedi e il loro unico mezzo di trasporto è un carretto rosso, su cui Sabur, il padre, ha caricato la figlia di tre anni, Pari. Sabur ha cercato in molti modi di rimandare a casa il figlio, Abdullah, senza riuscirci. Il legame tra i due fratelli è troppo forte perché il ragazzino si lasci scoraggiare. Ha deciso che li accompagnerà a Kabul e niente potrà fargli cambiare idea, anche perché c'è qualcosa che lo turba in quel viaggio, qualcosa di non detto e di vagamente minaccioso di cui non sa darsi ragione. Ciò che avviene al loro arrivo è una lacerazione che segnerà le loro vite per sempre. Attraverso generazioni e continenti, in un percorso che ci porta da Kabul a Parigi, da San Francisco all'isola greca di Tinos, Khaled Hosseini esplora con grande profondità i molti modi in cui le persone amano, si feriscono, si tradiscono e si sacrificano l'una per l'altra. 

Certo il modo di scrivere "da mille e una notte" rimane, ma le troppe storie, i troppi personaggi, i cambi temporali non sono ben ammalgamati tra loro, per fare un paragone culinario direi che è come quando si fanno le crespelle  l'impasto non è tutto vellutato e presenta dei grumi di farina; certo rimarranno buone da mangiare, ma c'è quel senso di fastidio al palato.
Peccato perchè la trama è commovente, la scrittura è fluida, ma terminarlo non mi ha lascito quel senso di appagamento a cui mi aveva abituata.
Voi lo avete letto? cosa ne pensate?
 

3 commenti:

  1. Anche a me piace questo genere di libri, mii Sto arrivando! Che comprerò prima i precedenti e poi leggerò questo! Grazie Cispiolina! Adesso sono fuori casa, appena torno ti voglio segnalare un altro libro ambientato sempre in questi posti, molto bello! A dopo!!!

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    1. Aspetto allora il tuo consiglio, così lo aggiungo nella mia lista dei desideri!

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  2. Anch'io ho amato moltissimo i due libri precedenti di Khaled Hosseini, in particolare "Mille splendidi soli" però questo non l'ho ancora letto, forse i due precedenti hanno dato talmente tanto ai lettori che eguagliarli era probabilmente quasi impossibile, chissà.
    Ti auguro un buon inizio settimana, a presto!

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