Tutte le mie xxx

mercoledì 3 luglio 2013

Because we can

Ok non so bene da dove cominciare questo post che probabilmente sarà anche l'ultimo prima di partire per il mare; così mi limiterò a scrivere e vedremo  dove le parole mi porteranno.
Sabato scorso è stata la gran serata del concerto dei Bon Jovi, il gruppo rock che seguo da sempre e Jon Bon Jovi è l' uomo dei miei sogni da tutta la vita.
Definirla una serata emozionante è dir poco,  lo stadio di S. Siro era pieno non solo di persone, ma anche di energia, i 30 anni di carriera, i 51 anni sulle spalle del leader e la mancanza di Richie Sambora non si sono propio sentite, più di tre ore di concerto ed oggi come ieri la musica della band del New Jersy  trascina, esalta ed emoziona.


Gli ingredienti sono quelli di sempre, ritornelli orecchiabili ed una serata che parte subito alla grande con un brano tratto dal nuovo album "That's what the water made me",  per proseguire con una sfilza di classici "You give love a bad name", "born to be my baby"  e "Raise your hands" , un tris d'assi che ha infiammato lo stadio.
Tutti cantavano, saltavano alzando le braccia al cielo, anche mio marito che non è un fan come lo sono io e non conosce tutte le canzoni si è lasciato trascinare dall'entusiasmo e la mattina dopo cantava solo soletto in soggiorno e convinto che io non lo sentissi "Livin'on a prayer"; altro brano storico.


Le foto che vedete le ha scattate lui ed ammetto che è stato propio bravo perchè tra la confusione, Jon che si muoveva per tutto il tempo e gli effetti speciali sul palco è stato veramente difficile mettere a fuoco e scattare.
Noi ci trovavamo nel golden circle, subito dietro al diemond più vicino al palco, però nel mezzo c'era una passerella su cui Jon è venuto a cantare "Bad medicine" e qui il delirio... noi eravamo ad un metro da lui ed il sogno della mia vita si è avverato, gente è bellissimo!!!


Il top della serata è stato però il momento della coreografia.
Arrivati nel nostro settore ci hanno consegnato dei foglietti con le istruzioni e delle bandierine dell'italia da aprire e alzare al momento in cui Jon avrebbe presentato il pezzo che dà il titolo al tour "Because we can".
Al primo anello hanno creato la bandiera americana, ed al secondo e terzo la scritta "Bon  Jovi four ever", al centro della curva uno striscione enorme che riportava le date storiche a cui hanno partecipato con i concerti, per citarne alcune, il crollo del muro di Berlino, l'addio a Madre Teresa, l'insediamento di Obama; per concludere con 2013 "Because we can".
Ha iniziato il pezzo ma ad un certo punto ha fatto segno alla band di interrompere, si è commosso e per riprendersi gli ci è voluto qualche minuto, ha ricominciato il brano da capo ed alla fine ha ringraziato.
Una serata che porterà sempre nel cuore e noi con lui, non dimenticheremo mai i brani che non erano in scaletta, ma che hanno fatto per ringraziare il loro pubblico.
La stessa coreografia si è ripresentata con "Wanted dead or alive" con uno stadio illuminato a giorno; insomma noi italiani abbiamo molti, anzi moltissimi difetti, ma in quanto a calore ne abbiamo da vendere.
Non mi dilungherò con la scaletta dei brani, posso solo invitarvi a venire a vederli la prossima volta che saranno in Italia (pensateci con largo anticipo perchè i biglietti vanno a ruba).

3 commenti:

  1. meraviglioso!!!
    sei stata al concerto!!!! una serata indimenticabile!!
    c'è stato mio fratello ed è rimasto molto colpito dal concerto e l'energia e le emozioni che è riuscito a trasmettere jbj!

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    1. E magari tuo fratello era quello che cantava e saltava alla mia destra o magari alla mia sinistra, chi può dirlo...magari tra i 50.000 presenti eravamo propio vicini ti immagini!?!

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  2. Sembra quasi di vederlo, questo fantastico concerto, dattraverso le tue parole...

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