Le festività se ne sono andate lasciandoci in attesa della primavera, la verità è che dopo Natale non vedo l'ora che il sole compaia a scaldare le nostre giornate e ad essere onesta per Santo Stefano c'è stato proprio un bel clima primaverile, in altre circostanze avremmo preso la moto e ci saremmo fatti un giro, ma la pancia cresce di giorno in giorno ed il casco è stato abbandonato ormai da mesi.
Le giornate però si sono fatte soleggiate e nonostante la brina che la mattina imbianca il paesaggio, nel pomeriggio è piacevole imbacuccarsi ed andare a passeggio con la mia cagnolina che meriterebbe di rimanere in campagna almeno 3 ore al giorno, ma che si accontenta di una breve passeggiata di massimo 2 ore 2/3 volte a settimana.
Durante le feste mi sono attenuta più o meno alla dieta impostami dalla dottoressa, con il risultato di aver perso un kg, mentre il mio bambino cresce io dimagrisco semplicemente tenendo un'alimentazione regolata; all'ultima pesata la ginecologa era visibilmente orgogliosa di me, la più diligente delle sue assistite ha preso 3kg.
E' stata dura mantenere un' alimentazione equilibrata sotto le feste ed ora mi sto concedendo qualche piccolo sfizio.
Nei giorni scorsi i miei zii mi hanno fatto un dono prezioso, una borsa di limoni biologici della costa ligure, è indescrivibile il profumo che emanano, così per poterli sfruttare al meglio di questi tempi ho previsto un po' di ricettine a base di limone.
Avendo finito i vari prodotti per la mia colazione mi sono decisa a mettermi all'opera per infornare "il mio strappo alla regola".
Semplici, ma evocative ecco le madeleine di Proust, chi non le conosce!?!
Se non avete mai letto "Alla ricerca del tempo perduto" vi consiglio di colmare questa lacuna, io nel mio piccolo vi darò un assaggio del brano dedicato a queste piccole conchiglie e della mia rivisitazione della ricetta.
"Al
mio ritorno a casa, mia madre, vedendomi infreddolito, mi propose di
bere, contrariamente alla mia abitudine, una tazza di tè. Dapprima
rifiutai, poi, non so perché, cambiai idea. Mandò a prendere uno di quei
dolci corti e paffuti che chiamano Petites Madeleines e che
sembrano modellati dentro la valva scanalata di una “cappasanta”. E
subito, meccanicamente, oppresso dalla giornata uggiosa e dalla
prospettiva di un domani malinconico, mi portai alle labbra un
cucchiaino del tè nel quale avevo lasciato che s’ammorbidisse un
pezzetto di madeleine. Ma nello stesso istante in cui il
liquido al quale erano mischiate le briciole del dolce raggiunse il mio
palato, io trasalii, attratto da qualcosa di straordinario che accadeva
dentro di me. Una deliziosa voluttà mi aveva invaso, isolata, staccata
da qualsiasi nozione della sua casa. Di colpo mi aveva reso indifferenti
le vicissitudini della vita, inoffensivi i suoi disastri, illusoria la
sua brevità, agendo nello stesso modo dell’amore, colmandomi di
un’essenza preziosa: o meglio, quell’essenza non era dentro di me, io
ero quell’essenza. Avevo smesso di sentirmi mediocre, contingente
mortale. Da dove era potuta giungermi una gioia così potente? Sentivo
che era legata al sapore del tè e del dolce, ma lo superava
infinitamente, non doveva condividerne la natura. Da dove veniva? Cosa
significava? Dove afferrarla? Bevo una seconda sorsata nella quale non
trovo di più che nella prima, una terza che mi dà un po’ meno della
seconda."
Come per tutte le ricette tradizionali ogni casa ha la propria e chi può dire quale sia l'originale, io ho poi rivisitato una delle tante ricette trovate sul web di cui però non ho segnato la fonte; quindi se vi ritrovate fatemi un fischio.
120g di farina, 2 uova, 100g di burro, 70g di miele (2 cucchiai c.a.), 30g di zucchero, 1 cucchiaino raso di lievito, 1 pizzico di sale ( se vi piace nei dolci per esaltarne il sapore), la buccia di 1 limone, 3 gocce di aroma ai fiori d'arancio.
In una ciotola montare le uova con lo zucchero, unire il pizzico di sale e la scorza del limone grattugiata.
Al microonde far sciogliere il burro con il miele, unire metà di questo composto alle uova e sbattere, setacciare la farina e il lievito nel composto e sbatterlo alternando con il burro/miele.
Unire le gocce di aroma.
Quando tutto sarà ben ammalgamato metterlo in frigo una notte, scaldare il forno a 230° e infornare per 5 minuti, fino a quando si formerà la famosa gobbetta, abbassare poi a 180° e cuocere per altri 5 minuti fino a doratura.
Far poi raffreddare.
E' importante che il forno sia molto alto e che ne seguiate l'evolversi perchè i dolcetti dovranno lievitare senza però abbrustolirsi.
Il miele è un altro di quegli ingredienti che non mi fanno impazziare come gli amaretti, ma da qualche anno ho scoperto che l'abbinamento con il limone mi piace molto.