mercoledì 22 aprile 2015

Una moglie a Parigi

Il tempo passa, avrei molte cose da scrivere, ricette, ricami, sferruzzamenti ed una lista infinita di libri.

La primavera mi  ha portato molta energia , mi trovo a fare moltissime cose,  che però non riesco a mettere per iscritto con regolarità.
La primavera ha portato anche la voglia di passare più tempo all'aperto e complice un marito con tante cose da farsi perdonare mi sono creata un cantuccio tutto mio da godere prima e dopo cena.


Mio marito doveva farsi perdonare di aver tagliato mentre rasava il prato, due germogli del lampone ed anche i mughetti, io ho pensato di comperare un po' di fiori da mettere nel vaso di fianco al salottino; in comune accordo abbiamo preso anche una bouganvillea per il retro.


Insomma mi dispiace moltissimo per il lampone e per quel germoglio che curavo da due anni, ma alla fine qualcosa di buono ne è venuto.
Anche quest'anno avrò il mio angolo dove rifugiarmi quando vorrò un po' di tregua dai lavori domestici.
Oggi però vi racconterò di un libro finito qualche tempo fa.



Ottobre 1920. A Chicago, arriva dalla natia Oak Park un ragazzo di vent'anni alto e snello, con splendidi occhi castani, capelli nerissimi e una fossetta sulla guancia sinistra. A casa della famiglia Smith dov'è ospite, il ragazzo, che si chiama Ernest Hemingway, incanta gli astanti coi suoi racconti sulla Grande Guerra. Rapita più di tutti dall'aria spavalda e dallo sguardo scintillante del ragazzo è un'amica di Kate Smith: Hadley Richardson, una ventottenne che, dopo la morte dei genitori, vive con la severa sorella Fonnie e la sua famiglia a St. Louis. Una volta tornata a casa, riceve, meravigliosamente stropicciata, la lettera di Hemingway che esordisce con: "Penso sempre a Roma; ma che ne diresti di venirci con me... come mia moglie?". Senza soldi e alla ricerca di vita, felicità e successo, Hadley e il giovane Hemingway partono alla volta della vecchia Europa. Non si stabiliscono a Roma, ma a Parigi. Per Ernest è il periodo dell'elaborazione delle ferite interiori lasciate dalla guerra e della frequentazione dei salotti letterari. Quando, però, dopo un figlio, arrivano anche il denaro e la fama, nell'inquieto scrittore esplode il desiderio di una vita libera, accanto a nuove e stimolanti conoscenze come John Dos Passos e Scott e Zelda Fitzgerald. Una vita che Ernest finirà col non condividere più con la riservata Hadley. Così diversa da Pauline Pfeiffer, irresistibilmente chic con quella frangetta scura e un'esuberanza da ragazzino. 

Lo avrò detto un sacco di volte, ma adoro questo genere di romanzo, "Una moglie a Parigi" è la storia romanzata della prima moglie di Hemingway, famosissimo scrittore e premio Nobel che spero non abbia bisogno di presentazioni.
Ne ho letto una recensione negativa, ne copio il testo, giusto per farvi capire.

Come se il cinema non fosse bastato ad accumulare dettagli lacrimosi e scandalistici sulla vita di Ernest Hemingway, come se ancora le tante biografie già apparse non avessero setacciato a sufficienza i dettagli più scabrosi di quest'uomo che, tra l'altro, ha sempre raccontato di sé, compare ora una pesante storia biografica "inventata" del primo matrimonio tra lo scrittore, allora intento al lavoro di Festa mobile, con la neutra Hadley Richardson. Giovanissima, l'autrice la descrive come del tutto rapita dal fascino di un uomo già avanti nella carriera. Stupisce l'accumulo di nomi e di testi, da Stein a Pound, mescolati a un narrazione del tutto piatta e molto simile alla più corriva chick lit. Un fenomeno di pura paraletteratura che si nutre di vicende culturalmente significative solo a fini commerciali. Nessun divertimento, solo elenchi di incontri e tradimenti, un taglia e cuci vampiresco che andrebbe ignorato e non valorizzato come se fossimo davanti a un lavoro di critica letteraria.
Camilla Valletti  

Ecco cara Camilla mi viene da chiederti se hai letto il libro dici:"  l'autrice la descrive come del tutto rapita dal fascino di un uomo già avanti nella carrier", MA NO!
Il nocciolo del romanzo è proprio che Emingway allora non lo calcolava nessuno.
Boh a me è piaciuto, ovviamente trattasi di un romanzo e non di una biografia, ma il tono malinconico e nostalgico non appesantisce la narrazione.
E' facile per il lettore simpatizzare per la coppia anche se sappiamo già che la loro storia è destinata a finire.
Voi lo avete letto? come lo avete trovato?

martedì 14 aprile 2015

Bluebell Spring Garden

I giorni passano senza che io riesca a postare gli avanzamenti dei miei lavori, a dire il vero è da più di una settimana che ho posato l'ago e non riesco a mettere una crocetta, nei pochi momenti liberi cerco di godermi  il giardino e di stare quanto più possibile all'aria aperta.


In poco più di un mese ho perso 4kg di ciccia e quasi 2kg li ho trasformati da massa grassa in massa magra, ma ve ne parlerò in un post a parte; sto cercando di rimettermi in forma e la primavera è il periodo migliore, l'aria sferzante del mattino invoglia ad alzarsi presto, a scrollarsi di dosso il tepore delle coperte e partire, partire con mille cose da fare.
Così i miei ricami languono incompiuti nella cesta del ricamo, ma  qualche avanzamento alla Bluebell Spring Garden posso anche mostrarvelo.


Dall'ultimo w.i.p. ho terminato l'abito, fatto il busto, le braccia ed il viso, i capelli sono solo accennati, ma vorrei finirli presto così da avere ancora solo il fiore e le ali che sono un tripudio di materiali speciali.
Come al solito lascio alla fine le perline, voi che state facendo di bello? Io ho già da parte i ricami dei prossimi mesi, ma ora ho già molte cose su cui concentrarmi, quindi un passo alla volta ed una crocetta alla volta devo cercare di finire prima questa, anche perchè quello che seguirà sarà un nuovo Mirabilia, ma più in grande e con più materiali speciali; poi cambierò disegnatrice, mi aspetta un ricamo di Joan Elliot.

giovedì 2 aprile 2015

Un incantevole aprile

Questo è un periodo fortunato per le mie letture, la primavera ha risvegliato in me la voglia di divorare i libri che mi ritrovo per le mani,  complici sono stati  i consigli letterari trovati nei vostri vari blog; mi sto dando alla pazza gioia.
Il romanzo di oggi s'intitola "Un incantevole aprile" da cui è stato tratto anche un film e qui potrete trovare il trailer: https://www.youtube.com/watch?v=nQKfHMR4mwE .


 Un discreto annuncio pubblicitario: «Per gli amanti del glicine e del sole... » apparso sul « Times » è il preludio a un mese rivelatore per quattro donne dalla personalità assai diversa. A picco su una baia della Riviera, tra giardini di calle, violacciocche e acacie, si staglia il castello medievale di San Salvatore. Alla ricerca disperata di sollievo dalle preoccupazioni quotidiane, Mrs Wilkins, Mrs Arbuthnot, Mrs Fisher e Lady Caroline Dester si lasciano allettare da quel parafiso terrestre. Cullate dalla primavera mediterranea, dai monti ammantati di violette e fiori dal dolce profumo, queste donne abbandonano a poco a poco i formalismi di società e scoprono un'armonia da tutte anelata e tuttavia mai conosciuta. Pubblicato nel 1922, e simile per vari aspetti a "Il giardino di Elizabeth", questo romanzo è imbevuto di quella capacità descrittiva e di spensierata irriverenza che costituiscono il tratto tipico della scrittura di Elizabeth von Arnim.

Il romanzo comincia in una piovosa e triste Londra degli anni venti che ben rappresenta lo stato d'animo dei personaggi, noia e grigiume caratterizzano la signora Arbuthnot e la signora Wilkins fino al momento in cui leggono lo stesso annuncio, l'inserzione di un castello in Italia affittabile per il mese d'aprile; è così che le due donne cercheranno altre due compagne di viaggio che non si rivelerà solo un viaggio tra i profumi del glicine e tra i colori delle pervinche, ma sarà in special modo un viaggio interiore per riscoprire loro stesse.
La scrittura è raffinata, il ritmo seppur lento non è mai noioso, un romanzo che consiglio e questo mese di aprile è sicuramente il periodo migliore per immergersi nella sua lettura.