Tutte le mie xxx

venerdì 27 novembre 2015

"La villa degli aranci fioriti" e "Il colore delle onde d'inverno"


Da qualche anno  non riesco a leggere romanzi troppo impegnativi, non riesco a leggere storie vere e tragiche.quasi tutte le mie letture si somigliano, ma va bene così.
Ok in questo periodo leggo più che altro fiabe per bambini, così per fare pratica e per far sentire la mia voce al nostro bimbo.
Penso però di potermelo permettere dal momento che prima dei 20 anni mi sono letta tutti i classici, mi sono letta anche un sacco di romanzi d'avventura, ho divorato i libri di Clive Cussler di Wilbur Smith e Ken Follet, insomma una varietò infinita di generi, adesso invece voglio solo letture che facciano sognare.
Recentemente ho scoperto Juliet Hall di cui ho letto i due romanzi, il primo è "La villa degli aranci fioriti.

Ogni volta che Tess entra nella cucina della madre Flavia, ad accoglierla è il familiare profumo di pistacchio e cannella. Della Sicilia che ha lasciato tanti anni fa per l'Inghilterra, Flavia ha conservato solo questo, i dolcissimi odori e sapori dell'isola. Ma, stavolta, Tess non è lì per intingere un dito nella morbida crema di una cassata o per sbirciare le ricette che la madre annota: ha appena ricevuto una lettera, ed è di questo che vuole parlarle. Una lettera che potrebbe cambiare tutto. A quasi quarant'anni, lasciato il marito, Tess vive all'ombra di un amore negato, quello di Robin, eternamente sposato a un'altra. Ora, però, ha ricevuto un regalo inaspettato: com'è scritto nella lettera dell'avvocato, qualcuno le ha lasciato in eredità un'antica villa in un luminoso angolo di Sicilia, a picco sul mare e immersa negli aranceti... Flavia è l'unica che può saperne qualcosa, ma lei da tempo si è gettata alle spalle la gioventù in Sicilia. Di quel tempo le resta solo un ricordo che vuole assolutamente tenere tutto per sé. A Tess non resta dunque che partire, per capire lei stessa che cosa leghi la casa alla sua famiglia, e perché mai un vecchio benefattore le abbia regalato quel pezzettino di paradiso. E mentre scopre i mille segreti di Villa Sirena, accarezzando l'idea di farne un accogliente bed & breakfast e imparando a conoscere il paesino intorno, allegro e disordinato, Tess si accorge che la vita può essere davvero dolce come una granita. 

Come spesso avviene in questo genere di romanzi la protagonista si trova ad ereditare una villa da uno sconosciuto (a voi è mai capitato?) in un paese in cui non è mai stata, questo la porterà a scoprire la storia di sua madre.
A me è piaciuto nonostante i luoghi comuni di cui è pieno, ma è anche pieno di profumi, sapori e meravigliose ambientazioni.


Era molto tempo che Ruby non tornava nel Dorset. La villa dei genitori, lambita dall'oceano, ora è vuota: un incidente stradale se li è portati via, e adesso lei, a trentacinque anni, è rimasta sola con i suoi pochi ricordi. Proprio per mettere in ordine i pensieri, e riavvolgere il filo della memoria, decide di restare lì per un po': d'altra parte, ne ha abbastanza di Londra, dove lavora come giornalista freelance, e forse anche di James, suo fidanzato di vecchia data e di tiepidi slanci. Ha solo bisogno di stare un po' con se stessa. Il profumo del mare e il rumore delle onde che si abbattono costanti sulla riva non possono che aiutarla. Finché, inaspettatamente, compare nella sua vita Andrés: spagnolo di Fuerteventura, nelle Canarie, ha negli occhi il sole della sua terra e i colori dei quadri che suo padre, famoso pittore, gli ha insegnato a dipingere. Si conoscono sulla riva dell'oceano e tra loro nasce qualcosa di molto forte... Ma il passato si accinge a presentare il conto. Nella casa dell'infanzia, Ruby scopre infatti un segreto, custodito in una vecchia scatola: una lettera con la data del 1939 e il timbro di Barcellona, accompagnata dalla foto di una donna con in braccio una neonata. Una lettera che, per la prima volta in vita sua, porterà Ruby a chiedersi chi fossero davvero i suoi genitori. E intanto anche Andrés, richiamato alle Canarie per l'improvvisa malattia del padre, dovrà vedersela con una rivelazione che rischia di compromettere il suo nuovo amore. 

Più interessante del primo l'ho letto in un soffio, con uno stile semplice che cattura il lettore.
Ci sono più di una storia portante, strada facendo la protagonista non è più Ruby, ci sono le storie di Andrès e la storia di suor Julia che alla fine risultano forse più interessanti. 
Un romanzo che consiglio per queste fredde e tristi giornate d'inverno da passare con il camino acceso.

mercoledì 25 novembre 2015

Copertina all'uncinetto

L'arrivo di questo bambino ha generato un'ondata di gioia ed entusiasmo in tutti, non solo in noi genitori e nei futuri nonni, ma in  amici e parenti anche di secondo grado che già lo trattano e lo viziano come se fosse tra noi.
Io scherzo dicendo che ha un guardaroba più vario del mio, ma alla fine non è che ci sia troppo da scherzare, ha già un piccolissimo paio di Nike da neonato di cui non immaginavo l'esistenza; l'esterno è quello di un paio di scarpe normiali, mentre l'interno è morbidissimo e con un comodissimo velcro invisibile per aprire la parte anteriore.


Le nonne hanno già iniziato a lavorare di aghi ed uncinetti, persino mia madre che, come ogni anno dice di non voler fare più nulla si è lanciata subitissimo nella realizzazione di scarpine, ghettine e maglioncini che più avanti vi mostrerò.
Oggi comincio con la copertina da culla fatta da mia suocera.


Avevo visto questo modello su un vecchio numero di Mani di Fata e ne avevvo tenuto lo schema perchè mi piaceva molto.
Loro presentavano una versione con i fiori azzurri gialli e rosa, io ho chiesto a mia suocera che adoro di aspettare ed in base al sesso abbiamo deciso di sostituire il rosa con il verdino.


Il risultato mi piace molto, è morbidissima e lo terrà caldo nei suoi primi mesi di vita.
Il mio prossimo lavoro sarà finire lo sprone del coprifasce che ho dovuto disfare almeno 3/4 volte, così mi sono convinta a chiedere l'aiuto della mamma.
Dovete sapere che noi ci compensiamo molto, io l'ho aiutata con le scarpine e lei con lo sprone.
A volte ci riesce difficile seguire uno schema ed eseguire i punti in contemporanea, così lei mi legge i punti ed io li eseguo, viceversa io le dico che fare e lei lo fa, così il lavoro è più spedito e senza il rischio di perdere dei punti e di scombinare la lavorazione.

mercoledì 18 novembre 2015

Gnocchi di ricotta con ragù di porri e zafferano

In questi giorni con tutto ciò che sta succedendo nel mondo è difficile scansare i cattivi pensieri e perdermi nel "mio giadrino fatato", sono tante le parolacce che si vorrebbero dire, ma da brava accantonerò i cattivi pensieri e scriverò questo post di cucina e continuerò le mie faccende e farò tutte le cose a cui sono abituata.
A casa nostra una volta alla settimana si fanno gli gnocchi, quelli che preferisco sono i classici gnocchi di patate con il ragù, ma quasi ogni settimana provo una variante.
Quella che vi propongo oggi era sul numero di Alice Cucina del mese scorso.


Ingredienti: 500g di ricotta asciutta, 280g di farina 00 c.a. (più altra per la spianatoia), 3 uova, 150g di parmigiano, noce moscata, sale e pepe.
4 porri, 40g di burro, 2 bustine di zafferano, 1 bicchiere di panna fresca, parmigiano, sale e pepe

Per gli gnocchi: impastare la ricotta, la farina, le uova, il parmigiano, la noce moscata e un pizzico di sale fino ad ottenere un composto liscio ed omogeneo.
Fare i filoncini, tagliare i tocchetti e fare gli gnocchi da passare nella forchetta.

Per il sugo: tagliare i porri a jullienne, fateli soffriggere in padella con il burro, salate e pepate, aggiungere la panna e lo zafferano e fartela cuocere fino ad ottenere una salsa consistente e cremosa.

lessate gli gnocchi e buttateli nel sugo, aggiungete il parmigiano.

Questi gnocchi somigliano molto ad altri che faccio spesso anche quando ho ospiti in estate.
La variante è sostituire la ricotta con la crescenza, i porri con i peperoni grigliati che si sposano benissiono con lo zafferano.
Dimenticavo che queste sono dosi per 4 persone, io li faccio e li congelo, quando mi servono li butto in acqua ancora congelati.

giovedì 12 novembre 2015

Coprifasce verdino: il retro

Adesso ve lo posso svelare, questo coprifasce è il primo passo per il corredino del mio bambino.
Ve ne parlo solo ora perchè per parecchio tempo ce lo siamo tenuti per noi, anche i nostri genitori sono stati coinvolti solo dopo che ho fatto tutti gli esami e le visite di rito; poi con il tempo la pancia si modifica e cresce.
Sono passata dal camminare quasi 20km 3 volte alla settimana, al ridurre a 10km quando ho fatto il test; dopo due mesi e mezzo la vescica mi ha severamente proibito di farne più di 5 al giorno.
 Ad oggi, entrata nel 5° mese posso essere più che contenta, non ho avuto nessun disturbo da gravidanza, solo una gran fame, sto bene ed il nostro bambino sta benissimo; in totale ho preso 2,5kg, ma sono già stata avvertita che nelle prossime settimane ci sarà una gran esplosione!
La "frustrazione" era data dal fatto che ancora, fino all'altro ieri non sapevamo se sarebbe stato maschietto o femminuccia, le abbiamo provate tutte per farlo muovere durante l'ecografie, ma niente, quando ha voluto si è messo a gambe aperte.
E maschietto sia!
Ora è inevitabile pensare a tutte le cose da fare, come è inevitabile sentire i consigli non desiderati che ti entrano in un orecchio e ti escono dall'altro.
Uno dei consigli dato ovviamente da chi non sa attaccare un bottone è quello di non fare le cosine di lana che potrebbero provocare allergie.
Ecco, se la tizia in questione fosse stata zitta non avrei dovuto spiegarle che ad oggi tutte le lane baby sono anallergiche ed è possibile usare lane bio, certamente sono materiali più sicuri delle varie tutine made in Taiwan.
Comunque la lana di questo coprifasce è della Mondial anallergica e fatta apposta per i bambini.
Passiamo ora alle cose pratiche.


Per il retro destro avviare 48 p. ed eseguire il bordo a dente di gatto (come già spiegato per il davanti), quando dovremo fare i foretti eseguiamo prima 6 punti a legaccio, poi proseguiamo a maglia rasata fino alla fine disponendo però i primi 6 punti a legaccio.
A cm 8 internamente ai primi 3p. eseguire un occhiello e ripeterlo per altre 3 volte a 4cm di distanza.
Per eseguire un occhiello fare 1p. gettato e 2p. insieme.


A cm 15 di altezza tot. per la raglan internamente all'ultimo punto diminuire 1p ogni 2ferri x 6 volte.


Terminate le diminuzioni, eseguito un ferro sul diritto del lavoro lasciare in sospeso i 40p. rimasti.
Per l'esecuzione del dietro sinistro si lavora come detto per il destro, ma in senso contrario, omettendo l'esecuzione degli occhielli.
Il prossimo post sarà dedicato allo sprone, la parte più bella, ma anche la più elaborata.

giovedì 5 novembre 2015

Coprifasce verde: le manichine

Ci siamo lasciate la volta scorsa con il davanti del lavoro, ora tocca alle manichine.
Avviate 34 maglie ed eseguite il bordo a dente di gatto, poi la lavorazione a foretti come spiegato per il davanti. 

Dal 1° ferro successivo lavorate a maglia rasata ripartendo 8 aumenti.
Per fare un aumento eseguire un diritto crociato.
Successivamente aumentare ai lati 1p ogni 8 ferri X 4volte.


A cm 14 per la raglan internamente ai primi ed agli ultimi 2 punti  diminuire 1p ogni 2 ferri X 6 volte.
Terminate le diminuzioni ed eseguito un ferro sul diritto lasciate in sospeso i 42p. rimasti.


Dovrete fare due manichine uguali.
Nel prossimo post vedremo il dietro.

martedì 3 novembre 2015

Tagliatelle di zucca

L'avevo promessa un'altra ricettina a base di zucca, una di quelle semplici semplici che vanno bene sempre e piacciono a tutti.
Si tratta delle tagliatelle di zucca che poi potrete condire nel solito modo burro e salvia, con la fonduta al castelmagno come le chicche che vi ho già mostrato; o con un bel ragù di salsiccia come suggerito nel numero di Alice del mese di ottobre.
Veniamo agli ingredienti: 200g di purea di zucca, 300g c.a. di farina di semola, 1 uovo.


Come per tutti gli impasti la farina è indicativa e varia a seconda della qualità della farina stessa ( non solo del tipo) e dell'umidità della zucca (io uso le mantovane perchè nel mio orto si sono sempre coltivate quelle).
Ammalgamate bene gli ingredienti e quando avrete un panetto bello sodo avvolgeteelo con la pellicola e mettetelo in frigo a riposare per almeno 30 minuti.


A questo punto potete toglierlo dal frigo e tirare la pasta.

Per il ragù di salsiccia: 1 scalogno, 400g di salsiccia, 1 bicchiere di vino bianco, 1 rametto di rosmarino, 1 foglia di alloro, 2 cucchiai di triplo concentrato di pomodoro, 1 noce di burro, brodo vegetale, parmigiano, sale e pepe.

In una padella fate soffriggere lo scalogno tritato con il burro, aggiungete il rametto di rosmarinoe la salsiccia sgrantata e sbriciolata, sfunate con il vino bianco. Unite il concentrato di pomodoro sciolto in un po' di brodo e l'alloro; fate cuocere a fuoco lento fino a che la salsa non si sarà addensata. Regolate di sale e pepe.

Vi consiglio di provarle queste preparazioni, le dosi sono per 4 persone e come sapete essendo in due in famiglia ne ho sempre due porzioni da congelare, se avete una famiglia più numerosa potete farne di più da mettere via, è comodo in particolare per chi lavora avere già la cena pronta; vi basterà toglierla dal congelatore per avere un menù degno di un ristorante. E' anche un modo alternativo per passare le domeniche o i sabati con i bambini, non portateli al centro commerciale, abituateli a mettere le mani in pasta, lo so che si sporcano e sporcano la cucina, ma vale la pena di insegnargli qualche cosa che in futuro gli tornerà utile.